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Guidesi: pronti nuovi sostegni a favore delle imprese lombarde

L'assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia ha fatto un bilancio di quanto fatto in questi mesi e ha annunciato i prossimi passi, tra i provvedimenti un tour delle imprese lombarde e il sostegni per le Partite IVA

Guidesi: pronti nuovi sostegni a favore delle imprese lombarde
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Nei suoi primi otto mesi da assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia si è distinto per una serie di provvedimenti economici, agevolazioni, sostegni e snellimento della burocrazia. Guido Guidesi, 42 anni, lodigiano, eletto alla Camera dei Deputati tra le fila del Carroccio nel 2013 con un’esperienza da sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel Governo Conte 1, da quando, nel gennaio 2021, si è insediato a Palazzo Lombardia, ha messo in campo 110 milioni per sostenere le imprese (ne hanno beneficato ben 15.756 realtà) oltre ad altri 51,5 milioni grazie a un accordo con il Mise per finanziare 13 progetti lombardi

Con quale scopo sono state stanziate queste risorse?

"Il primo è stato quello di sostenere il tessuto economico lombardo, soprattutto quello del commercio devastato dalla pandemia e per qualche tempo impossibilitato a lavorare. Poi abbiamo privilegiato la patrimonializzazione delle imprese approfittando delle deroghe della Commissione Europea sugli aiuti. Fino a poco tempo fa si parlava sempre di patrimonializzare le aziende attraverso aggregazioni e fusioni, mentre il nostro strumento si sta rivelando un moltiplicatore che rafforza l’impresa mettendola anche nelle condizioni di generare nuovi investimenti e occupazione. Abbiamo cambiato il paradigma su tanti aspetti di confronto con le attività e laddove è stato possibile abbiamo concentrato i nostri sforzi sulle filiere. Agli interventi a pioggia spesso abbiamo privilegiato quelli destinati agli investimenti come moltiplicatore, abbiamo favorito anche il confronto e il dialogo tra le stesse attività complementari, le università e i centri di ricerca. Però avremmo bisogno di maggiori risorse…".

In che senso?

"La Lombardia è uno dei quattro motori d’Europa insieme ai tedeschi del Baden-Wurttemberg, ai francesi del Rodano-Alpi e agli spagnoli della Catalogna. Il confronto è impari, soprattutto con i tedeschi favoriti da un sistema federale che aiuta molto di più le imprese. Ecco perché riteniamo l’autonomia un obiettivo strategico: aiutare le imprese significa difendere l’occupazione e creare maggiore ricchezza per tutto il territorio. Insieme al Governo dobbiamo abbattere l’astio nei confronti di chi produce e dà lavoro. Un astio che ha portato all’assistenzialismo e a provvedimenti che disincentivano il lavoro come il Reddito di cittadinanza, strumento con obiettivi sani ma che ha completamente fallito nel metodo".

Poco prima della pausa estiva ha in iniziato la visita ai vari territori provinciali, concentrandosi con particolari attenzioni sulle aziende. Perché?

"Con il mondo imprenditoriale mi confronto tutte le settimane, il tour ha l’obiettivo di conoscere meglio il tessuto produttivo lombardo. Volevo capire se erano al corrente degli strumenti che Regione Lombardia mette loro a disposizione. E proprio grazie a questo confronto abbiamo messo a punto meglio alcuni strumenti di sostegno e semplificato le procedure di accesso. Ho trovato un sistema imprenditoriale sano, una diffusa attenzione alle politiche di welfare  per migliorare la qualità della vita dei lavoratori, un forte legame tra imprenditori e collaboratori. Ovunque ho incontrato entusiasmo, voglia di fare e capacità di affrontare le nuove sfide, compresa quella dell’economia circolare, che fanno già".

Che sensazioni ha raccolto e che richieste ha ricevuto?

"Grande disponibilità al dialogo e un invito: “Lasciateci lavorare”. Noi non dobbiamo dire loro quale strada prendere, ma aiutarli a raggiungere i loro obiettivi"

Dopo le tappe a Bergamo, Brescia, Monza e Sondrio proseguirà?

"Certamente".

Ci sono anche alcune situazioni critiche...

"Vero, ma sono pure circoscritte e non sono esplose dopo lo sblocco dei licenziamenti. Come Regione ci siamo messi a disposizione per aiutare a risolvere tutte queste crisi, compreso il caso della Giannetti Ruote di Ceriano Laghetto di proprietà del Fondo Quantum che a inizio luglio con una mail aveva annunciato la chiusura dello stabilimento e l’avvio della procedura per il licenziamento 152 di lavoratori senza percorrere le strade previste dai tavoli istituzionali per trovare una soluzione condivisa. Questo esempio negativo e condannabile, ma eccezionale, però, non ci deve spingere a legiferare contro le imprese".

Si riferisce al Dl Orlando che prevede sanzioni per le multinazionali in fuga?

"Sì. Ripeto: la Giannetti Ruote deve avere rispetto dei suoi lavoratori e del territorio nel quale opera, ma resta un’eccezione. I vincoli vanno bene per chi si comporta male e non rispetta le regole. Noi dobbiamo premiare quel 99% degli imprenditori che crescono, investono, innovano, si internazionalizzano, adottano politiche di welfare sempre più valide, creano occupazione e ricchezza sul territorio… Il Dl Orlando rischia solo di far scappare le multinazionali che vogliono investire in Lombardia e in Italia. La politica non deve dire all’imprenditore cosa deve fare, ma fare un passo indietro e aiutarlo a superare le difficoltà quando si presentano come adesso con la transizione ecologica. Quest’ultimo è un tema delicatissimo, tutti siamo favorevoli alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente, ma dobbiamo anche stare attenti a difendere le nostre filiere, soprattutto in Lombardia dove ci sono tante realtà che fanno componentistica meccanica per l’automotive. Siamo proprio sicuri che le auto elettriche sono la soluzione a tutti i mali? Che il motore elettrico impatta meno di un Diesel Euro 7? Condivido i dubbi che hanno sollevato i ministri alla Transizione Ecologica Roberto Cingolani e del Mise Giancarlo Giorgetti”.

La ripresa dell’economia passa anche dalla campagna vaccinale. Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, al Meeting di Rimini, ha invitato le organizzazioni sindacali a trovare un accordo sull’obbligo vaccinale sui luoghi di lavoro e della scuola. Cosa ne pensa?

"Dico che la tanto criticata Regione Lombardia, oggi, grazie a un’ottima macchina organizzativa e a un diffuso senso civico e di responsabilità, ha raggiunto risultati da primato che tutti ci riconoscono e che ci permettono di difenderci dal virus. Siamo stati i primi a sollecitare la vaccinazione nelle aziende, abbiamo forzato la mano e siamo riusciti a convincere il Governo a inserire questa novità nel Piano nazionale messo a punto dal generale Francesco Paolo Figliuolo. E questa scelta si rivelerà importante soprattutto se dovremo ricorrere alla terza dose".

Quali sono i nuovi provvedimenti ai quali sta lavorando?

"Vogliamo dare un nuovo sostegno agli artigiani per aiutarli a tornare ai livelli pre Covid. A fine anno entrerà in vigore anche uno strumento per le nuove Partite Iva, metteremo a disposizione un plafond i 4 milioni per chi ha aperto la Partita Iva da luglio 2021 perché è proprio all’inizio che un giovane professionista o un giovane imprenditore ha bisogno di essere sostenuto. Sono previste due modalità: 2.500 euro di contributo (spese di costituzione della società, notarili, legali, commerciali…) e di investimento (sede, macchinari…).  Chi apre una piccola attività rischia sulla sua idea e deve sapere che la Regione gli da una mano, che con questo sostegno, può pensare solo ai contributi Inps e può concentrarsi meglio sul suo business. Come vede stiamo cercando di cambiare paradigma aiutando le imprese, le filiere, le Partite Iva; provvedimenti di sostegno, leggi non punitive, contributi, tagli alla burocrazia; solo così rafforzeremo il sistema produttivo lombardo tornato ad essere il motore economico del Paese".

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