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Regione Lombardia lancia il piano per l'agricoltura urbana

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Preservare un'agricoltura di qualità come quella lombarda implica una serie di sforzi che si declinano, soprattutto, in passaggi di carattere normativo. In questa direzione si sta muovendo l'assessore regionale all'Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi Fabio Rolfi, impegnato a trovare soluzioni sul fronte dei consorzi di bonifica, dei prezzi del latte e del tracciamento dei gessi.

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Bonifica pubblica

Un assessorato, il suo, che ha stanziato 16,8 milioni di risorse ai consorzi di bonifica per realizzare 20 progetti in Lombardia, un terzo dei quali serviranno a realizzare 4 progetti specifici in provincia di Brescia. Sulla ratio della misura Rolfi si è espresso così:

"L'obiettivo è quello di continuare a rendere efficiente la rete idrica, partendo dalla consapevolezza di avere a che fare con un'agricoltura che ha bisogno di molta acqua per produrre. Acqua al momento giusto e nelle quantità giuste. Serve pertanto lavorare sull'innovazione, efficienza e farlo attraverso il recupero di cave dismesse, per creare bacini in grado di raccogliere l'acqua piovana, ma anche nuovi canali di irrigazione. Abbiamo la fortuna di avere una rete di canali frutto dell'epopea medievale che hanno trasformato una palude nella più fertile pianura d'Europa. Una rete che va salvaguardata ad ogni costo".

Il problema del latte

Tutto mentre Brescia vanta il primo posto nella produzione del latte ma - contemporaneamente - rappresenta l'epicentro di una battaglia legata ai prezzi. Infatti, spiega Rolfi:

"stiamo lavorando per raggiungere un accordo di filiera capace di garantire un equo reddito sia ad allevatori che a industriali. Questo perché oggi chi conferisce latte alimentare all'industria riscontra problemi sul fronte dei prezzi del latte, complice anche il costo delle materie prime. Inoltre l'aumento di produzione del latte, giocoforza, genera più offerta che domanda. Il problema è che questo genere di latte non rientra nei circuiti di tutela. Per questo ci stiamo battendo, visto che la Lombardia produce il 50% del latte italiano, a dare una mano agli allevatori. Vogliamo centrare il prima possibile la soglia di 41 centesimi litro/latte per garantire una redditività adeguata alle aziende. In prospettiva dunque intendiamo fissare una soglia minima sul costo di produzione del latte lombardo".

Il piano per l'agricoltura urbana

Il Pirellone intanto lavora sul tracciamento dei gessi, specie dopo essersi visto impugnare dal Governo una norma ad hoc.

"I gessi da fanghi sono riconosciuti dalla normativa nazionale come fertilizzanti - analizza il titolare all'agricoltura -. Non sono pertanto soggetti a nessun tipo di tracciamento del prodotto. Il che rappresenta un problema in quanto il gesso è un prodotto che può essere facilmente modificato e smaltito in terreni fino a farli diventare come potenzialmente inquinanti. Tutto ciò non è ammissibile per un'agricoltura di qualità come la nostra. Da qui la necessità di introdurre norme più stringenti. Ci auguriamo di essere ascoltati in quanto siamo stati i primi a legiferare in tal senso".

In Consiglio regionale, nel frattempo, è arrivato il disco verde al Piano di agricoltura urbana che prevede una serie di misure, conclude Rolfi, per "incentivare l'agricoltura in città". Lo scopo è quello di avviare investimenti in vertical farming, vale a dire camere di crescita per la produzione di ortaggi in ambiente urbano e protetto. Una prassi nata negli Stati Uniti che risponde alla crescente necessità di consumare cibo e di farlo in chiave sostenibile.

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