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Variante Delta: in Veneto si tracciano anche vicini di casa e colleghi del positivo

La regione ha numeri da zona gialla. E per contrastare l'aumento dei contagi si corre ai ripari: il contact tracing potrebbe essere esteso al condominio, all'intero quartiere e pure all'azienda dell'eventuale contagiato.

Variante Delta: in Veneto si tracciano anche vicini di casa e colleghi del positivo
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L'arma più efficace, ormai lo sanno anche i muri, è il vaccino. Contro il Covid, infatti, pure contro le temibili varianti come la Delta, il siero è lo strumento più utile per abbattere le ospedalizzazioni gravi. Ma c'è un altro elemento funzionale, estremamente funzionale: il contact tracing, che in Veneto, in via del tutto sperimentale, verrà esteso anche a un intero condominio, a un quartiere o a un distretto, per evitare l'incremento dei positivi. Anche perché la regione inizia ad avere numeri da zona gialla...

Variante Delta in Veneto, tracciamento anche ai vicini di casa e ai colleghi

Per qualcuno sarebbe potuta sembrare un'idea un po' bizzarra, magari lanciata in modo un po' azzardato. E invece non è così: il Veneto sarà la prima regione a sperimentare in tutto il Paese un tracciamento di positivi alla variante Delta del Covid esteso a un intero condominio, a un quartiere o a un distretto, nel caso in cui si trovasse un positivo.

La Delta, infatti, è ormai dominante in tutta Italia, e in Veneto è anche più alta la percentuale di penetrazione, con uno stimato 97 per cento contro il 94 nel resto della Penisola. Numeri, questi, che hanno spinto la Giunta regionale guidata dal Governatore Luca Zaia, a spingere su una strategia innovativa che rafforzi anche, parallelamente, l'offerta vaccinale nel contesto di focolai causati da una variante particolarmente pericolosa.

In pratica si procederà in questi termini: se si dovesse individuare un positivo, si andrebbero a tracciare anche tutti i vicini di casa, i colleghi ed, eventualmente, pure l'intero quartiere. Ma non solo: si proporrebbe anche, nel rispetto della privacy, di sottoporre i soggetti all'immunizzazione. E' quanto previsto, insomma, nel nuovo piano della Regione per il rafforzamento dell'offerta vaccinale e il contenimento della variante Delta.

Ecco come funzionerà il nuovo piano anti Covid

L'imperativo del nuovo piano anti Covid è "anticipare" la malattia. Ovviamente per quanto possibile. E allora via con i tracciamenti di massa, appunto, per delineare la mappa del contagio e tenere sotto controllo i vari focolai. Il compito spetterà al Servizio igiene e sanità pubblica che dovrà, per i contatti identificati, valutare lo stato vaccinale, proporre la vaccinazione ai non vaccinati, e proporre anche la vaccinazione a tutti i contatti al termine della quarantena.

L'obiettivo, evidentemente, è di proteggere la maggior parte della popolazione dalle forme più gravi della malattia. Attraverso l'individuazione dell'ambito territoriale in cui si è verificata la positività, si costituisce un'area geografica di protezione vaccinale, un ambiente Covid-free. Anche perché, proprio a causa della variante Delta, il Veneto sta correndo rapidamente verso dati preoccupanti, avvicinandosi ai dati previsti per le zone gialle. E ciò vorrebbe dire maggiori restrizioni.

E' soprattutto il tasso di incidenza di contagio settimanale ad allarmare. In base agli ultimi dati di monitoraggio tra le regioni "vicine" alla zona gialla ci sono la Sardegna con 125 casi, il Veneto con 89, il Lazio con 87, la Toscana con 87, la Sicilia con 76, l'Umbria con 75, l'Emilia Romagna con 70 e la Liguria con 54.

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