Più formazione negli enti locali per intercettare finanziamenti Ue

Più formazione negli enti locali per intercettare finanziamenti Ue
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Rafforzare le competenze dei Comuni che si aggregano e permettere loro di cogliere le grandi opportunità messe a disposizione dalla programmazione e dai finanziamenti comunitari. Anci Lombardia è l’ente capofila del progetto “Lombardia Europa 2020” con l’ambizioso obiettivo di promuovere la costituzione di Servizi d’Europa d’Area Vasta (Seav) quali unità organizzative in grado di favorire la gestione associata delle politiche, dei servizi e dei fondi europei.

Comuni che si aggregano: parla Longoni

A guidare questa nuova sfida è Egidio Longoni, vice segretario della “casa dei Comuni”, ma soprattutto project manager di “Europa Lombardia 2020”.

«Si tratta di uno sforzo operativo molto importante per lo sviluppo delle capacità amministrative degli enti locali, soprattutto in un periodo in cui le risorse a disposizione sono scarse, non solo quelle finanziarie ma anche quelle umane», esordisce Longoni.

Che obiettivo si pone “Lombardia Europa 2020”?

«Quello di formare dipendenti, funzionari, dirigenti da un lato e amministratori comunali dall’altro, per mettere a punto competenze e capacità che permettano loro di cogliere le numerose occasioni offerte dai finanziamenti comunitari. Stiamo lavorando da quasi un anno su tre fronti: seminari formativi, focus group e laboratori per strutturare la partecipazione attraverso convenzioni con la presenza di più Comuni in modo tale da individuare anche progetti di più ampio respiro. L’idea poi è quella di individuare 11 ambiti provinciali più un dodicesimo dedicato alla Città metropolitana. Vogliamo di alzare la qualità e puntare a finanziamenti europei più ambiziosi e con ricadute più significativi per i territori lombardi».

Quando terminerà questa fase di formazione?

«A novembre 2020. Per quella data contiamo di formare tra i 250 e i 300 dirigenti e funzionari comunali».

Che disponibilità avete incontrato nei dirigenti e negli amministratori comunali?

«C’è molto interesse. I primi incontri che abbiamo fatto quest’anno sono stati davvero un successo di partecipazione e di attenzione».

Per i Comuni più piccoli però c’è il rischio di essere esclusi...

«E’ un’eventualità che escludiamo proprio perché siamo molto attenti agli enti locali più piccoli. Infatti, all’interno degli ambiti provinciali, stiamo cercando di individuare dei capofila forti proprio per favorire il coinvolgimento dei paesi più piccoli».

Nell’indagine che avete fatto con gli Enti locali (1516 Comuni, 12 Province e 23 Comunità Montane) sono stati censiti 43 Uffici Europa, ma solo 57 enti, nell’ambito della programmazione 2014-2020, hanno presentato 406 progetti, di cui 141 approvati per un finanziamento totale di 154 milioni...

«Noi vogliamo rafforzare questi numeri, alzare la qualità dei progetti e portare a casa maggiori fondi europei. La programmazione europea 2021-2027 prevede una capienza di 43 miliardi e la Lombardia vuole aggiudicarsene una fetta significativa».

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