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Prodotti tipici in vacanza, il top per gli italiani

Tre su quattro hanno scelto di visitare agriturismi, malghe e cantine per acquistare a km zero direttamente dai produttori

Prodotti tipici in vacanza, il top per gli italiani
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Prodotti tipici in vacanza: il top per gli italiani. Parliamo dunque di agriturismi, malghe, cantine. Ma anche di frantoi, aziende, agriturismi e mercati degli agricoltori. Acquistare prodotti locali a km zero direttamente dai produttori, ottimizzare il rapporto prezzo/qualità e garantirsi una spesa sicura sono un must dell’estate 2020. Tre italiani su quattro (75%) in vacanza al mare, in montagna o nel verde hanno scelto questo comportamento. A riferirlo è un’analisi Coldiretti/Ixè che evidenzia come si tratti di una tendenza favorita dalla crescita del turismo di prossimità. In corso c’è la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane, in alternativa alle destinazioni turistiche più battute, per evitare pericolosi affollamenti con l’emergenza coronavirus.

L’importanza del cibo

Si tratta di una svolta patriottica importante in un momento in cui la mancanza quasi totale di turisti stranieri ha fatto venir meno una fetta importante della clientela particolarmente sensibile alla qualità e sostenibilità dell’alimentazione. Il cibo quest’anno rappresenta per quasi il 18% degli italiani la principale motivazione di scelta del luogo di villeggiatura. Mentre per un altro 50% costituisce uno dei criteri su cui basare la propria preferenza. Solo un 7% dichiara di non prenderlo per niente in esame.

I prodotti tipici

La ricerca dei prodotti tipici è diventata un ingrediente importante delle vacanze in un Paese come l’Italia che è leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa con 305 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 524 vini Dop/Igp, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche e la più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie di Campagna Amica, oltre alle numerose iniziative di valorizzazione come le strade del vino o dell’olio.

Il ruolo dei piccoli borghi

Il cibo è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia. Rappresenta circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi. Ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche. Un ruolo importante in tutto ciò è rappresentato dai piccoli borghi dove nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo l’indagine Coldiretti/Symbola, una ricchezza conservata nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture storiche.

Opportunità di conoscenza

L’acquisto di un alimento direttamente dal produttore è anche una occasione per conoscere non solo il prodotto. Ma anche la storia, la cultura e le tradizione che racchiude dalle parole di chi ha contribuito a conservare un patrimonio che spesso non ha nulla da invidiare alle bellezze artistiche e naturali del territorio nazionale. In molti casi la vendita è accompagnata anche dalla possibilità di assaggi e degustazioni “guidate”. Queste consentono di fare una scelta consapevole difficilmente possibile altrove, ma anche di verificare personalmente i processi produttivi in un ambiente naturale tipico della campagna.

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