La revisione auto: quando farla, quali controlli e le novità 2019

La prima verifica va fatta dopo quattro anni dall’immatricolazione, quindi è da sostenere a intervalli periodici di due anni

La revisione auto: quando farla, quali controlli e le novità 2019
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La revisione auto: a differenza del tagliando non possiamo scegliere quando farla. Non possiamo nemmeno decidere di non farla, dal momento a precisarlo è proprio il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Allora è bene capire quando va sostenuta e di che cosa si tratta. Andiamo con ordine: iniziamo ad affrontare il caso in cui si sia in possesso di un’auto nuova. Bene, la prima revisione periodica deve essere sostenuta quattro anni dopo la prima immatricolazione. E poi che succede? Si rientra nella casistica normale, in cui la revisione auto deve essere effettuata con cadenza biennale. Questi intervalli di tempo sono applicati per le automobili, ma anche per gli autocaravan, gli autoveicoli per trasporto promiscuo, gli autoveicoli adibiti al trasporto di cose o ad uso speciale e di massa complessiva non superiore ai 3.500 kg, i motoveicoli e i ciclomotori.

Che cosa significa fare la revisione auto?

Quali sono i controlli che comporta? I meccanici abilitati alla verifica che cosa devono controllare? In primis bisogna ricordare che la revisione è una sorta di indagine che va ad analizzare lo stato e l’efficienza del mezzo. In particolare ad essere presi in considerazione (quindi oggetto di analisi) sono i dispositivi frenatura (freno a mano, di servizio), di sterzo (cuscinetti, fissaggio, stato meccanico), di visibilità (vetri, specchietti, lavavetri), l’impianto elettrico (proiettori, luci, indicatori), gli assi pneumatici sospensioni, il telaio (carrozzeria, porte, serrature, serbatoio), gli effetti nocivi (rumori, gas di scarico), l’identificazione veicolo (targa, telaio) e altri equipaggiamenti (avvisatore acustico, cinture anteriori e posteriori dove sia presente predisposizione).

La nuova revisione 2019

C’è grande attesa per la nuova revisione che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 31 marzo (fra meno di due mesi quindi). Le novità portate dalla ricezione di questa direttiva europea riguarderanno un nuovo certificato di revisione: rispetto al precedente questo dovrebbe contenere informazioni aggiuntive sul veicolo, oltre che la valutazione delle carenze delle sue carenze (secondo la scala lievi, gravi o pericolose). In particolare sarà rilevato (ed inserito nel rinnovato documento) il chilometraggio dell’automobile oggetto di analisi. Perché queste novità? Il maggiore controllo riguarda la necessità di contrastare le possibili frodi inerenti soprattutto alla compravendita di automobile usate. Attenzione: non sono state modificate le tariffe della revisione, né nei centri appositi né in Motorizzazione.

La revisione diventa annuale

Per concludere va ricordato che esiste una categoria di veicoli soggetti alla revisione annuale. Questa ha una cadenza di dodici mesi per i mezzi destinati al trasporto di persone con numero di posti superiore a nove (compreso il conducente), ma anche per le autovetture adibite al servizio taxi, noleggio con conducente, per gli autoveicoli usati per il trasporto di cose ad uso speciale di massa complessiva a pieno carico superiore a 3.500 kg, i rimorchi e gli autocaravan con un peso superiore a 3.500 kg, per gli autobus, le autoambulanze e i veicoli atipici (come le auto elettriche leggere da città per esempio). Infine non bisogna scordare che anche le bombole destinate allo stoccaggio di metano a bordo di veicoli vanno riqualificate: la prima volta dopo quattro anni dall’immatricolazione del veicolo, quindi ogni due anni (come avviene per la revisione delle altre vetture a benzina o diesel).

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