Contro il Governo

A Milano e in tutta Italia la protesta dei Gilet arancioni senza distanziamento e mascherine VIDEO

Accusano il premier d'aver privato illecitamente gli italiani della loro libertà in questa emergenza.

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E' stata la prima manifestazione di questo genere da quando c'è l'emergenza Covid-19. In centinaia a Milano, in piazza Duomo, con addosso gilet arancioni, niente mascherine (o abbassate sul mento), niente distanziamento fisico, e in sintesi una vibrante protesta nei confronti del Governo Conte "reo" d'aver privato illecitamente gli italiani della loro libertà. Ma non solo Milano anche a Roma, Napoli, Torino, Genova, Trento, Cagliari.

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Gilet arancioni nelle piazze di tutta Italia

Ma chi sono gli attivisti di questo movimento spuntato come un fungo dappertutto? Il loro leader è un personaggio controverso, si chiama Antonio Pappalardo, ha 74 anni ed è stato un generale dei Carabinieri: negli ultimi anni l'impegno in politica in movimenti civici nazionali come i Forconi e da ultimo il Movimento Gilet Arancioni, con cui s'è anche candidato in Umbria lo scorso anno.

Nelle piazze oggi i Gilet arancioni hanno avanzato un panel di variegate richieste, dal ritorno alla lira italica e un governo votato dal popolo. "Il Covid-19 non esiste, è un'invenzione per controllarci", lo slogan della protesta a Roma.

A Milano e in tutta Italia la protesta dei Gilet arancioni: niente distanziamento e mascherine

Antonio Pappalardo in giacca arancione

Abbracci, niente distanziamento, niente mascherine all'arrivo del leader Pappalardo in piazza Duomo a Milano.

Assembramento in piazza Duomo, ira M5S

A chiedere chi abbia autorizzato l'assembramento e non l'abbia impedito è ora il Movimento 5 Stelle della Lombardia per bocca del capogruppo in Consiglio regionale Marco Fumagalli:

“I gilet arancioni si sono presi gioco dei milanesi e hanno infranto le regole per ignoranza e inciviltà. Se da domani aumenteranno i contagi chi sarà il responsabile? Oggi assistiamo a “raduni” di soggetti vestiti di arancione, che in barba ad ogni richiamo circa l’obbligo di distanziamento inneggiano alla piazza e al ritorno alla lira con un ripugnante rigurgito nazionalista, domani a chi tocca? Mai come oggi, alla vigilia della Festa della Repubblica, siamo chiamati a tenere alta l’attenzione sui i diritti e la salute dei cittadini e il rispetto delle regole democratiche”.

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