Vernici e ambiente: l'importanza del rispetto delle normative vigenti
Il rapporto tra vernici e ambienti è sottovalutato. Se non dalle aziende che ne fanno uso, dai committenti. Eppure è un rapporto stretto, che genera conseguenze importanti per la salubrità dei contesti residenziali e per le prospettive di riduzione delle emissioni.
Ne parliamo qui, sviscerando l’impatto delle vernici sull’ambiente, esplorando le normative vigenti e riflettendo sulle tendenze più recenti. In chiusura, affronteremo il tema delle vernici da un punto di vista diverso, quella della sostenibilità non già ambientale, ma economica. Risponderemo alla domanda come funziona il bonus ristrutturazione 2024.
Per tutte le informazioni che daremo da qui in avanti, utilizzeremo come fonte Settef, leader nella produzione di vernici e pitture con applicazioni nell’edilizia.
L’impatto ambientale delle vernici: un problema da non sottovalutare
Affrontiamo subito il nocciolo della questione e parliamo del rapporto tra vernici e ambienti. Un rapporto che, come abbiamo accennato, si rivela molto stretto.
Infatti, le vernici hanno un impatto significativo sull'ambiente. La causa va rintracciata nelle sostanze chimiche utilizzate nella applicazione.
Il riferimento è ai composti organici volatili, presenti in molte vernici, che tendono a evaporare durante l'asciugatura, contribuendo all'inquinamento atmosferico e alla formazione di ozono troposferico, un inquinante nocivo per la salute umana e per l'ecosistema.
Stesso discorso per i solventi e gli additivi chimici contenuti nelle vernici, i quali possono contaminare il suolo e le risorse idriche, causando danni agli organismi acquatici e compromettendo la qualità dell'acqua.
A incidere è anche il processo di produzione. Esso implica un consumo energetico rilevante, il quale passa in larga parte per lo sfruttamente delle fonti fossili.
Ma il problema riguarda anche il processo di smaltimento. Questa fase, se non gestita correttamente, rischia di incrementare l'inquinamento ambientale.
Le normative di riferimento
Le normative di riferimento sono due, almeno a livello europeo.
- EN 13330. Questa normativa si occupa dei prodotti e dei sistemi di verniciatura all’acqua per pareti e soffitti interni. Nello specifico, disciplina alcuni parametri quali la brillantezza, la granulometria, la resistenza all’abrasione a umido, il potere coprente. A loro volta, questi parametri sono trattati più nel dettaglio ad altre norme, le cosiddette ISO (che impongono più che altro standard di qualità).
- EN 1062. Questa è la normativa europea principale per quanto concerne le pitture per facciate. Nello specifico, stabilisce le proprietà essenziali da valutare nella scelta del prodotto più idoneo per il trattamento delle facciate. Questa regolamentazione ha lo scopo di garantire che le pitture o i rivestimenti utilizzati rispettino determinati standard, assicurando così la durata e la qualità del lavoro di verniciatura su edifici esterni.
Il futuro delle vernici
La produzione di vernici edili sta subendo una trasformazione verso soluzioni più ecologiche. Questa trasformazione è guidata dalla crescente consapevolezza ambientale e dalla progressiva severità delle normative.
I produttori stanno investendo in soluzioni a base d'acqua, riducendo l'uso di solventi organici volatili. Inoltre, si assiste a un incremento nell'utilizzo di materie prime rinnovabili e biologiche, come oli vegetali e pigmenti naturali, che sostituiscono i componenti sintetici derivati dal petrolio.
La ricerca si concentra sulla biodegradabilità delle vernici, riducendo l'impatto a lungo termine sull'ambiente. Nondimeno, punta allo sviluppo di rivestimenti ad alta durabilità che richiedano meno interventi di manutenzione, riducendo così il consumo complessivo di materiali e le emissioni associate. Infine, si segnala l'adozione di tecnologie di produzione più sostenibili, come processi a bassa emissione di carbonio.
Verso una sostenibilità anche economica: come funziona il bonus ristrutturazione per il 2024
Parliamo ora di un diverso tipo di sostenibilità, ovvero di quella economica. Parliamo delle agevolazioni fiscali a disposizione di chi vuole rifare la facciata, magari applicando una pittura dagli standard elevati. La domanda da porsi è: come funziona il bonus ristrutturazione per il 2024?
D’altronde, è proprio questo l’unico bonus attualmente disponibile per la tinteggiatura delle facciate. Per giunta, tale disponibilità è vincolata all’esecuzione di lavori più pesanti, afferenti alla manutenzione straordinaria.
Ad ogni modo, il suo funzionamento è semplice. Metà della spesa viene convertita in credito d’imposta, il quale va utilizzato al momento di pagare l’IRPEF. Non tutto in una volta, sia chiaro, ma in dieci anni. Va considerata anche la presenza di un limite di spesa, che per questo bonus specifico è pari a 48mila euro.
e per questo bonus specifico è pari a 48mila euro.