Ultimo saluto a Liliana Personeni, regina del laboratorio Lcf
Il laboratorio, che dava lavoro a 40 operaie, venne distrutto dalla frana del 1987, ma riaprì prima a Bormio nel 1988 e successivamente nella nuova Sant’Antonio nel 2001, grazie agli sforzi della famiglia Berbenni e delle autorità locali.
Deposte al camposanto di Bormio, venerdì scorso, le ceneri di Liliana Personeni, in Berbenni, sorella della pittrice sondriese Vittoria Personeni in Quadrio, cognata di Ferruccio Berbenni, giornalista sportivo, ma soprattutto moglie di Alberto nato a Legnano da Bernardo Berbenni di Bormio e Carmela Ricetti di Mondadizza, cui stette al fianco nella costruzione del laboratorio di confezioni femminili Lcf a Sant’Antonio Morignone.
Liliana Personeni
Iniziato negli anni ‘60 nell’asilo delle suore del Verbo Incarnato, nel 12 ottobre 1979 divenne cooperativa, dando lavoro a 40 operaie, da Grosio a Semogo, formate da Berbenni, lungimirante imprenditore, amante dei tessuti, che quando furono istruite, costruì per loro un laboratorio in via Nazionale a Sant’Antonio, con 40 macchine specializzate e sala taglio, per produrre e confezionare capi spalla, linea esclusiva in Provincia.
Fu distrutto dalla frana il 28 luglio 1987, aperto l’8 agosto 1988 a Bormio nel palazzo Nesini, proprietà della Casa di riposo gestita dal Comune, e riaperto nella nuova Sant’Antonio (Scleva, ricostruzione urbanistica progettata dagli architetti sondriesi Stefanelli e Vitali) il 22 maggio 2001, dopo che la famiglia Berbenni e Rita Sosio, presidente di Lcf, avevano avanzato richieste e indicazioni necessarie, accolte dal Comune di Valdisotto, allora guidato da Ottavio Scaramellini. Le operaie lavoravano per ditte importanti, la Bensussan di Milano, Ci Due di Varese, Alberto Aspesi di Legnano, per la Germania, facendo due campionari l’anno.
Lcf lavorò fino all’arrivo della pandemia. Sosio, a nome di tutte le operaie, chiamate ragazze, esprime gratitudine eterna a Liliana, per aver collaborato col marito, mettendo a disposizione fondi del risarcimento dopo la frana, lo stabile, i macchinari, e consentire il proseguimento, la crescita dell’azienda, che ha permesso, per tanti anni, alle giovani, di imparare, esprimere passione e talento, in un lavoro dignitoso nel campo della moda.
Ciao nonna ❤️