Sondrio Festival-Pirarucu: il premio al documentario donato alla popolazione
La scelta della regista Carolina Fernandes a favore della pesca sostenibile gestita dalla popolazione
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Dal Brasile a Sondrio risuona il messaggio di speranza lanciato da un documentario, al quale Sondrio Festival, nella sua ultima edizione, la trentottesima, ha fatto da cassa di risonanza. Azioni virtuose, modelli a cui ispirarsi, esempi da imitare, come quello raccontato in "Pirarucu, il respiro dell'Amazzonia" e un premio devoluto alla buona causa.
Sondrio Festival-Pirarucu
Accade tutto dentro la Mostra Internazionale dei Documentari sui Parchi e la notizia ha attraversato l'oceano: un luogo simbolo dell'emergenza ambientale, l'Amazzonia, il polmone verde della Terra, e una specie da salvare dall'estinzione, il pesce più grande della regione, minacciato dai bracconieri.
Narra la leggenda che sia stato il Dio supremo dei Guarani, il dio Tupã, a trasformare un indio cattivo in pesce: oggi è uno strumento di protezione dell'ambiente e di sostentamento per gli abitanti. Al pirarucu, e in particolare al progetto lanciato nel 1999, è dedicato il documentario, inserito nella selezione ufficiale di Sondrio Festival, che la regista Carolina Fernandes, originaria della regione brasiliana, aveva presentato sul palco del Teatro Sociale, il 21 novembre scorso, in occasione della proiezione.
Negli anni, il progetto è cresciuto ed è stato esteso a 22 comunità: ha introdotto la pesca sostenibile, gli esemplari sono aumentati e uomini e donne lavorano nella distribuzione del pesce. Un documentario molto apprezzato, che aveva visto gli spettatori coinvolti nella storia di questa popolazione, e che si era meritato ben due riconoscimenti: la menzione speciale della Giuria internazionale e il premio "Renata Viviani" dalla Cineteca del Cai. "Per il suo messaggio di conservazione, perché mostra come il bene di una comunità possa nascere da un rapporto con la natura" era stata la motivazione della Giuria internazionale.
Conservazione dell'Amazzonia
È stata la regista Carolina Fernandes a comunicare la sua volontà di devolvere il premio del Cai, del valore di 1500 euro, all'associazione che gestisce il progetto che utilizzerà la somma per promuovere attività.
"Ho fortemente voluto che questo documentario diventasse uno strumento per la conservazione dell'Amazzonia - ci ha scritto -, quindi questo premio, che aiuterà l'associazione e la popolazione, è il simbolo di quello che ho sempre sognato. Grazie ancora per aver riconosciuto l'importante lavoro che queste comunità svolgono per il nostro pianeta e per le generazioni future".
"Con soddisfazione possiamo dire che Sondrio Festival pensa concretamente all'ambiente e a coloro che si fanno carico con azioni concrete di avere cura di flora e fauna affinché possano convivere armoniosamente con l'uomo e le sue necessità senza essere danneggiate o peggio annientate - è il commento del presidente di Assomidop Marcella Fratta -. Ci fa piacere che i nostri premi generino sentimenti positivi come quelli mostrati dalla regista Fernandes che ha molto generosamente offerto il premio all'associazione che promuove la pesca sostenibile». «È la conferma del valore di Sondrio Festival - aggiunge il direttore Simona Nava -, l'affermazione di un ruolo riconosciuto a livello internazionale di voce autorevole delle aree protette e delle emergenze ambientali. Da oltreoceano arriva un nuovo capitolo della storia raccontata nel documentario che coinvolge direttamente il nostro evento e noi ne siamo orgogliosi e felici. Un gesto semplice che ha dato concretezza al messaggio che da quasi quarant'anni Sondrio Festival lancia al mondo".