Frontalieri tra nuove regole fiscali e vecchie ingiustizie: i CAAF pronti a supportare i lavoratori
Avviata la campagna fiscale 2025: i centri CAAF della provincia offrono assistenza specifica per i frontalieri. Intanto prosegue la mobilitazione sindacale contro la tassa sulla salute e le disparità su assegno unico e NASPI

Con l’avvio della campagna fiscale, i centri CAAF di Chiavenna, Morbegno, Sondrio, Tirano, Sondalo, Bormio e Livigno si preparano a offrire un servizio dedicato ai lavoratori frontalieri, alla luce delle nuove disposizioni normative introdotte nel 2023.
Assistenza fiscale dei CAAF
L’attività di assistenza fiscale sarà rivolta a diverse categorie di frontalieri, a partire dai nuovi lavoratori assunti dopo il 17 luglio 2023, fino ai vecchi frontalieri residenti nei comuni individuati dal DL 113/2024, ai frontalieri fuori fascia dei 20 km e a quelli con rientro settimanale. A seconda della tipologia, sarà possibile applicare regimi fiscali differenti, tra cui la tassazione concorrente, il diritto di opzione con imposta sostitutiva al 25% e la retribuzione convenzionale.
Per beneficiare delle corrette detrazioni e agevolazioni, i lavoratori frontalieri dovranno presentare il certificato salario e la certificazione di imposta alla fonte (modello 4/A per il Canton Ticino e modello 104 per i Grigioni). Una delle principali novità riguarda i nuovi frontalieri soggetti a tassazione concorrente, che potranno accedere per la prima volta alle detrazioni fiscali italiane.
Tassa sulla salute
Sul piano politico e sindacale, tuttavia, permangono tensioni. Le organizzazioni sindacali italiane e svizzere continuano a contestare l’introduzione della cosiddetta “tassa sulla salute” per i frontalieri fiscalmente imponibili solo in Svizzera. Introdotta dalla legge di bilancio 2024 e aggravata dalla successiva finanziaria 2025, la norma viene ritenuta in contrasto con il trattato internazionale, con i principi OCSE e con l’articolo 32 della Costituzione, che sancisce l’universalità del diritto alla salute.
Le Regioni interessate – Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Alto Adige – non hanno ancora applicato la norma a causa dell’indisponibilità dei dati imponibili dei lavoratori svizzeri. Tuttavia, l’inasprimento previsto dalla Finanziaria 2025, con l’obbligo di autocertificazione e l’aumento delle sanzioni, ha riacceso le proteste. I sindacati hanno annunciato la possibilità di ricorrere alla giustizia per sollevare la questione di costituzionalità.
Un primo segnale di apertura è arrivato con la convocazione al tavolo interministeriale (MILAV, MAECI, MEF), avvenuta lo scorso 24 febbraio, dove si è discusso – tra gli altri temi – della definizione di uno statuto del lavoro frontaliero.
Assegno unico
Restano aperte anche le vertenze sull’assegno unico universale (AUUF), al centro di un contenzioso tra INPS e casse estere che ha portato alla procedura d’infrazione contro l’Italia per violazione del principio europeo della parità di trattamento. Situazione analoga riguarda la NASPI, prestazione particolarmente importante in territori a forte stagionalità lavorativa come la provincia di Sondrio, per la quale si attendono ancora risposte concrete.
Mentre i lavoratori frontalieri continuano a far sentire la propria voce, i centri CAAF del territorio si confermano punto di riferimento fondamentale per la gestione fiscale e la tutela dei diritti di questa categoria di lavoratori sempre più centrale nel tessuto economico della provincia.