Melaví: al via la Cassa Integrazione, approvata all’unanimità l’intesa sindacale
Restano alcuni nodi da sciogliere.

Il 28 aprile 2025, si è tenuta a Tovo Sant’Agata un’assemblea sindacale con i lavoratori e le lavoratrici della Cooperativa Melaví, convocata dalle sigle FAI-CISL, FLAI-CGIL e UILA-UIL per fare il punto sulla delicata situazione aziendale e condividere le prospettive occupazionali future. L’incontro è avvenuto a seguito della recente comunicazione dell’azienda, che ha ufficializzato il deposito dell’istanza di accesso al Concordato Semplificato per la liquidazione del patrimonio, in ragione del perdurare della crisi e degli esiti negativi della procedura di Composizione Negoziata.
Cassa integrazione
Durante l’assemblea, molto partecipata, è stato sottoscritto un verbale di accordo sindacale che prevede l’attivazione, a partire dal 1° maggio 2025, della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) per cessazione dell’attività. L’iniziativa ha ricevuto l’approvazione unanime dei presenti.
Con questo accordo, l’azienda si impegna a non procedere nell’immediato con licenziamenti collettivi. Per i dipendenti a tempo indeterminato che ne abbiano i requisiti, sarà presentata richiesta di accesso alla CIGS presso il Ministero del Lavoro e Regione Lombardia.
“La CIGS – sottolineano le Organizzazioni Sindacali – è uno strumento fondamentale che consente ai lavoratori di avere un tempo congruo per riqualificarsi e cercare una nuova occupazione.”
I lavoratori avventizi
Diversa, e più critica, la situazione per i lavoratori avventizi: per loro non è previsto alcun ammortizzatore sociale e il rapporto di lavoro si concluderà alla scadenza naturale del contratto.
E lo stipendio di marzo?
A complicare ulteriormente il quadro, il mancato pagamento dello stipendio di marzo, ancora in sospeso. Il suo sblocco è legato all’esito dell’udienza prevista per il 30 aprile 2025 presso il Tribunale di Sondrio, dove si discuterà la concessione delle misure cautelari protettive del patrimonio, richieste dall’azienda.
I lavoratori, ormai esasperati dall’incertezza e dal ritardo nelle retribuzioni, hanno dichiarato la disponibilità a proseguire l’attività lavorativa solo subordinatamente al pagamento delle spettanze, lasciando intendere possibili azioni di protesta in caso di ulteriori ritardi.
Serve trasparenza
La crisi della Cooperativa Melaví, purtroppo nota da tempo, si avvicina ora a una fase decisiva. Le organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità di massima trasparenza nei confronti dei lavoratori e l’urgenza di attivare ogni possibile strumento per garantire tutela e accompagnamento verso nuove opportunità professionali.