Piero Robustelli ha raccontato il Sommo Poeta e i suoi versi ai soci dell’Associazione Anziani
Un momento di grande intensità dedicato a Dante promosso dal sodalizio della Valfurva.

Piero Robustelli, "dantista", ha accolto l’invito dell’Associazione Anziani e regalato il suo contributo di profonda conoscenza del Sommo Poeta, da cui è rimasto colpito, per l’attualità delle narrazioni, soprattutto quando, smarrito dalle vicende del mondo, molto simili a quelle che ci affliggono oggi, ci insegna come affrontarle. Robustelli recita a memoria canti della Divina Commedia di fronte a una platea affascinata, intrecciando studi storici e ricerche annose condotte su Dante, con volute trasposizioni e riferimenti al Vangelo. In Dante l’amore è esaltato ai livelli più alti di poesia, in cui emerge fede profonda.
Le parole
"Quando ci si sente persi, ci si rivolge alla bontà divina e si ottiene il perdono". "Perché ha scelto di approfondire Dante?". "Dante ti spinge a guardare in alto, indica la via per giungere alla salvezza ultraterrena in cui credere, e insegna come vivere una vita degna; personalmente, mi ha dato senso di tranquillità e sicurezza nelle mie esperienze tragiche, come la morte di un figlio, utile a discernere le cose e affrontarle in modo giusto, senza giudicare prima di conoscere". Maria Albina Andreola assessore alla Cultura. "La comunità sperimenta il sapere di Dante; portiamo in mezzo a noi la visione della grande letteratura, del suo potere e forza, che sono linguaggio, codice interpretativo della vita». Robustelli dialoga col pubblico: "Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza". La frase che Dante mette in bocca a Ulisse, è evidenziata da tutti come il migliore monito da ricordare e praticare anche oggi.