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Giustizia in crisi: il 30 giugno e il 1° luglio mobilitazione nazionale per chiedere stabilizzazione e assunzioni

A Sondrio, sei lavoratori precari PNRR garantiscono ogni giorno il funzionamento del Tribunale. I sindacati denunciano: senza stabilizzazione, a rischio l’efficienza della giustizia locale e nazionale.

Giustizia in crisi: il 30 giugno e il 1° luglio mobilitazione nazionale per chiedere stabilizzazione e assunzioni
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Il sistema giustizia italiano attraversa una fase di profonda sofferenza. A denunciarlo sono FP CGIL, UIL PA e USB PI, che hanno indetto per il 30 giugno e il 1° luglio una mobilitazione nazionale con iniziative diffuse in tutto il Paese. L’obiettivo è richiamare l’attenzione pubblica e politica sulla grave situazione in cui versa il Ministero della Giustizia, caratterizzata da carenze di personale, ritardi nell'attuazione degli accordi sindacali e incertezze sul futuro dei lavoratori precari.

Richiesta di stabilizzazione

Il cuore della protesta è la richiesta di stabilizzazione delle circa 12.000 persone attualmente impiegate con contratti a tempo determinato grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questi lavoratori, spesso giovani e altamente qualificati, sono oggi essenziali per garantire l’efficienza degli uffici giudiziari, ma rischiano di essere esclusi dal sistema al termine del progetto “Ufficio per il Processo”, previsto per il 2026.

La Legge di Bilancio del Governo prevede infatti la stabilizzazione di circa la metà dei precari, rinviando le assunzioni al 2026 e completandole solo entro il 2029. Una prospettiva giudicata inaccettabile dai sindacati, che denunciano una “roulette assunzionale” in un contesto già segnato da una carenza strutturale di circa 12.000 unità e da un’età media del personale in servizio pari a 58 anni, con un esodo per pensionamento destinato ad aumentare nei prossimi anni.

La giustizia non si può fare a metà

“La giustizia non si può fare a metà” è il messaggio chiave della mobilitazione. Come sottolineato da Michela Turcatti e Leonardo Puleri della FP CGIL di Sondrio, “al Tribunale di Via Mazzini lavorano sei unità precarie che ogni giorno assicurano servizi essenziali insieme ai colleghi di ruolo. La loro presenza ha migliorato l’efficienza del Tribunale, ma ora si rischia il fallimento dell’intero progetto se queste professionalità non verranno stabilizzate”.

Secondo i sindacati, investire in personale stabile, formato e motivato è l’unico modo per garantire una giustizia realmente efficace ed efficiente. Per questo, chiedono un piano straordinario di assunzioni e la piena stabilizzazione di tutti i lavoratori precari PNRR.

A Milano

In Lombardia, l’iniziativa principale si terrà a Milano martedì 1° luglio, con un’assemblea dalle 10 alle 12 davanti al Palazzo di Giustizia, seguita da un presidio sulle scalinate esterne del Tribunale. Una mobilitazione che vuole dare voce a chi ogni giorno tiene in piedi il sistema giustizia e chiede solo diritti, stabilità e dignità nel proprio lavoro.

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