Insieme per la Popolare

BPER‑Banca Popolare di Sondrio: la partita resta aperta. I piccoli azionisti alzano il tiro

I piccoli azionisti della Popolare di Sondrio criticano l’offerta BPER: premio giudicato insufficiente, scarsa complementarietà territoriale e dubbi sul valore industriale dell’operazione. Ipotesi ING vista come alternativa più solida.

BPER‑Banca Popolare di Sondrio: la partita resta aperta. I piccoli azionisti alzano il tiro
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La corsa di BPER su Banca Popolare di Sondrio (BPS) entra nelle battute decisive ma trova sulla propria strada la ferma opposizione di Insieme per la Popolare, l’associazione che rappresenta i piccoli azionisti di BPS.

Un premio troppo esiguo

Secondo l’associazione, fino al rilancio annunciato giovedì sera l’OPS di BPER era addirittura a sconto rispetto al mercato; solo nelle ultime ore il concambio – 1,45 azioni BPER più 1 euro in contanti – ha espresso un premio appena del 3 %, già evaporato il giorno dopo.

“Non è sufficiente – spiegano – e non lo è neanche per il mercato, visto che le sinergie si basano perlopiù sui punti di forza di Popolare di Sondrio, con un apporto BPER marginale.”

Governance e peso dell’azionariato diffuso

Il rilancio di BPER ha ridato fiato al titolo BPS (+0,64 % venerdì) mentre BPER ha ceduto l’1,96 %. I piccoli azionisti sottolineano:

“Con Unipol presente in entrambe le banche, un’associazione come la nostra è indispensabile.”

Ricordano inoltre il peso dell’azionariato locale:

“L’azionariato diffuso detiene circa un terzo di Popolare di Sondrio. Ci aspettavamo un premio più alto, almeno oltre 1,50 euro.”

Un road‑show che non convince

Il 30 giugno l’amministratore delegato di BPER, Piero Luigi Papa, e il presidente Flavio Cerchiai hanno incontrato la comunità sondriese.

“Non siamo stati invitati e ci hanno parlato di un evento con una quindicina di persone, perlopiù scettiche.”

“Il nodo non è solo il prezzo ma la logica industriale: si cita la comune radice popolare e qualche fabbrica‑prodotto condivisa, ma è un’analisi superficiale.”

Sovrapposizione di rete e rischio di desertificazione

I piccoli azionisti mettono in discussione anche la compatibilità territoriale tra le due banche:

“Un’ampia porzione delle nostre filiali è accanto a filiali BPER: non esiste complementarietà geografica, c’è sovrapposizione.”

“L’offerta rischia di sradicare la clientela e indebolire relazioni costruite in decenni – un approccio miope, considerando che il business bancario profittevole è sempre più relazionale.”

“Questi deal di M&A troppo spesso si basano su calcoli finanziari svolti a tavolino. Ma le integrazioni si realizzano sul campo e se non vengono studiate bene prima, quando ci si accorge dei problemi è troppo tardi.”

Lo spettro di alternative estere

L’associazione guarda oltre i confini italiani, in particolare verso ING:

“L’interesse attribuito a ING avrebbe almeno una logica industriale: il gruppo olandese ha dimostrato di rispettare le realtà locali e dare loro tempo di integrarsi senza disperdere valore.”

“Non si tratta di creare problemi ma di risolverli. L’offerta di BPER è destinata a impoverire il sistema bancario italiano e le piccole e medie imprese che serve.”

“Popolare di Sondrio è radicata in Lombardia e nel Nord Italia, in aree che scambiano più con la Germania che col resto del Paese.”

“Possibile che lo sguardo debba restare concentrato solo sui pochi gruppi italiani? Se l’opzione domestica è così problematica, è dovere di tutti ricercare alternative migliori.”

Prossime mosse

La finestra di adesione all’OPS si chiuderà tra pochi giorni. Come spesso accade, le sorti dell’operazione si decideranno sul filo di lana.

“La partita è aperta.”