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Un viaggio nella storia valchiavennasca: esce il nuovo numero del bollettino “Clavenna”

Un bollettino per tutti gli appassionati.

Un viaggio nella storia valchiavennasca: esce il nuovo numero del bollettino “Clavenna”
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È in distribuzione in queste settimane il numero 63 di Clavenna, il bollettino annuale del Centro di Studi Storici Valchiavennaschi, da decenni punto di riferimento per chi desidera approfondire la storia e la cultura della Valchiavenna. L’edizione 2025, come da tradizione, si presenta ricca di contenuti: 360 pagine a colori, frutto di un’intensa attività di ricerca archivistica condotta da oltre quindici autori, che spaziano dal Quattrocento al Novecento con contributi inediti, talvolta sorprendenti.

L’imperatore e l’antica Piuro
Tra gli articoli più rilevanti figura quello di Federica De Giambattista, docente all’Università La Sapienza di Roma, che svela un dettaglio finora ignoto: nel 1865, persino l’imperatore tedesco Guglielmo II si interessò a una possibile campagna di scavi sull’antica Piuro, come testimoniano documenti inediti conservati presso l’archivio dei musei statali di Berlino.

Schiavitù in Valchiavenna: uno studio inedito
Non meno significativo lo studio di Guido Scaramellini, presidente del Centro, che affronta per la prima volta il tema della schiavitù in Valchiavenna tra il XVI e il XVIII secolo, con casi documentati a Chiavenna, Gordona e Savogno, offrendo uno spaccato finora assente nella storiografia della diocesi di Como.

Tesori d’arte riscoperti

Anche l’ambito storico-artistico offre interessanti novità. Cristian Copes ricostruisce l’origine della fontana in pietra ollare oggi al centro di piazza Pestalozzi a Chiavenna, datandola al 1619 e attribuendola a Giorgio Ferrari di Lugano. Paolo Rotticci, invece, analizza una croce quattro-cinquecentesca recentemente acquisita dal Museo del Tesoro di Chiavenna grazie a una donazione privata.

Pitture, quadrature e restauri

Simonetta Coppa attribuisce a Giuseppe Porro le quadrature settecentesche della chiesa di Santa Marta, mentre Luca Marazzi ha recuperato alcuni ritratti del Seicento già conservati presso l’Ospitale dei poveri di Prosto di Piuro. Degno di nota anche il contributo di Maria Chiara Fois, che illustra e documenta il restauro, da lei curato, dei dipinti seicenteschi nella chiesa di Campedello, finanziato dallo stesso Centro studi.

Vicende locali dal Medioevo alla diaspora

Ampio spazio è riservato alla microstoria locale: Marco Sampietro esamina un’investitura a Varenna da parte dei feudatari di Chiavenna nel 1465; Diego Giovanoli ricostruisce la costruzione di un ospizio comunale al passo del Settimo nel Cinquecento, lungo l’antico percorso per Coira; mentre Guglielmo Scaramellini documenta l’emigrazione degli edili da Novate verso Boemia, Moravia e Polonia.

Cultura e memorie popolari

Non mancano i riferimenti culturali e letterari: Stefano Galli riscopre una “Canzone sopra la ruina di Piuro”, composta nel Settecento dalla poetessa sogliese Maria Ruinelli; Enrico Fuselli racconta la nascita della sezione dei Finanzieri in congedo a Chiavenna nel 1928.

Bertacchi, fumetti e vestiti in amianto

In chiusura, due studi dedicati al poeta Giovanni Bertacchi, firmati da Roberto Gariboldi e Giulia Braga, affiancano un curioso contributo di Luca Bonetti, che ricollega alcune iconografie dei fumetti moderni alle stampe realizzate nel 1831 dal chiavennasco Antonio Vanossi, utilizzate per pubblicizzare vestiti in amianto.

Un bollettino per tutti gli appassionati

Il bollettino Clavenna, riservato ai soci del Centro, è disponibile anche per chi desidera aderire al sodalizio storico-culturale versando la quota associativa annuale di 20 euro. La sede del Centro, ospitata nello storico Palazzo Pestalozzi-Luna di Chiavenna, è aperta ogni venerdì pomeriggio per accogliere appassionati, studiosi e curiosi della memoria locale.