80 anni di ANPI: la Resistenza continua
L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia continua a essere un pilastro della memoria storica e dell'impegno civile in Italia.
L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI), con i suoi 153.000 iscritti, rappresenta oggi la più grande associazione partigiana attiva nel nostro Paese. Fondata il 6 giugno 1944 a Roma, in un periodo in cui il Nord Italia era ancora sotto l'occupazione nazifascista, l'ANPI ha da subito incarnato i valori della Resistenza e dell'antifascismo.
Le origini
Il 5 aprile 1945, il decreto luogotenenziale n. 224 conferì all'ANPI la qualifica di Ente morale e la dotò di personalità giuridica, rendendola l'associazione ufficiale dei partigiani. Questo riconoscimento ufficiale segnò l'inizio di un percorso che avrebbe visto l'ANPI al centro della vita politica e civile del Paese.
Il 2 giugno 1946, l'Italia scelse la Repubblica, eleggendo un'Assemblea Costituente composta in gran parte da esponenti del movimento antifascista e della lotta partigiana. L'ANPI, con il suo impegno costante, convocò il 1° Convegno Nazionale dei Partigiani d’Italia nel settembre 1946 e il 1° Congresso nazionale nel 1947 a Roma, con Arrigo Boldrini, noto come partigiano Bulow, eletto come primo presidente, carica che mantenne fino al 2006.
Valori della Resistenza
Negli anni '50, l'ANPI affrontò numerosi tentativi di delegittimazione della Resistenza, che portarono a processi contro ben 830 partigiani. In risposta, l'associazione promosse Comitati di difesa dei valori della Resistenza, avviò una campagna nazionale di sostegno ai partigiani e chiese lo scioglimento del partito neofascista, il Movimento Sociale Italiano.
Negli anni '60, l'ANPI e la CGIL furono alla testa della mobilitazione popolare contro il governo Tambroni, sostenuto dai voti del Movimento Sociale Italiano. La pressione popolare portò alle dimissioni del governo. Durante le dittature in Cile e Spagna, la guerra in Vietnam e il conflitto israelo-palestinese, l'ANPI si schierò sempre a favore della libertà e della liberazione dei popoli.
Negli anni '70 e '80, l'ANPI si oppose fermamente al terrorismo, sia di matrice fascista, con eventi tragici come le stragi di Piazza Fontana e dell'Italicus, sia delle Brigate Rosse, culminato con l'assassinio di Aldo Moro. La condanna della violenza eversiva fu netta, come dichiarato durante il Convegno del 17 novembre 1977.
Impegno continuo
L'elezione di Sandro Pertini, comandante partigiano e componente della presidenza onoraria dell’ANPI, a Presidente della Repubblica nel 1978, fu un riconoscimento importante del ruolo dell'associazione nella vita politica italiana. Negli anni successivi, l'ANPI ha continuato a esercitare un ruolo di "coscienza civile e democratica", affrontando le gravi questioni nazionali del periodo, come la loggia massonica P2, la corruzione politica e le connessioni tra terrorismo e criminalità organizzata.
L'Anpi oggi
Con il congresso del 2006 e la storica modifica dell'articolo 23 dello Statuto, l'ANPI ha aperto le iscrizioni anche ai non partigiani, diventando "la casa di tutti gli antifascisti che credono nel valore della Costituzione". Nel 2008, la prima Festa nazionale ANPI a Casa Cervi ha visto una grande partecipazione, seguita nel 2009 dall'espansione dell'associazione in tutte le province italiane.
Sotto la presidenza di Gianfranco Pagliarulo, l'ANPI continua a promuovere i valori della Resistenza, l'attuazione della Costituzione, il contrasto a ogni forma di fascismo, la lotta contro le guerre e il riarmo globale, e il sostegno a un'Unione Europea riformata in senso democratico.o
Oggi, l'ANPI si prepara a contrastare nuove minacce, come il premierato di stampo autoritario e l'autonomia differenziata delle Regioni, che rischia di minare l'universalità dei diritti e l'unità nazionale. Con un’intensissima attività territoriale, l'ANPI rimane un baluardo della memoria e dell'impegno civile, pronta a difendere i valori della Resistenza per le generazioni future.