Il riconoscimento

A "Le radici di una identità" una menzione speciale al Premio per del paesaggio

Grande la soddisfazione del presidente della Comunità Montana Tiziano Maffezzini

A "Le radici di una identità" una menzione speciale al Premio per del paesaggio
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Prestigioso riconoscimento per il progetto "Le radici di una identità" coordinato dalla Comunità montana di Sondrio. Ha infatti ricevuto una menzione nell'ambito del Premio nazionale del paesaggio.

A "Le radici di una identità" un premio per il paseaggio

Martedì 14 marzo 2023, Giornata Nazionale del Paesaggio, si è svolta a Roma, nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura, la cerimonia di assegnazione del prestigioso Premio nazionale del paesaggio, quest’anno aggiudicato a “Orti Generali” di Torino. La Commissione istituita dal Ministero della Cultura per la valutazione dei progetti presentati ha conferito al progetto “Le radici di una identità”, coordinato dalla Comunità Montana Valtellina di Sondrio, una menzione per sottolineare l’importante valore e la qualità della proposta.

Questa la motivazione: "Per l’ampiezza ed il carattere di ricerca unitaria su una delle più importanti ed estese valli alpine, promossa da una rete consolidata di soggetti attuatori e finanziatori, capaci di collaborare e di coordinarsi su più scale, locale, istituzionale, accademica; per il lavoro di riscoperta dei paesaggi culturali, tra preistoria e medioevo, attraverso attività di ricerca scientifica, di recupero, riqualificazione e valorizzazione dei luoghi, di didattica, formazione, produzione artistica, abbinando lo studio dei paesaggi culturali della Valtellina al restauro materiale di strutture chiave, espressione identitaria di quei paesaggi".

La soddisfazione del presidente della Cm Tiziano Maffezzini

Così Tiziano Maffezzini, alla presenza del Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, e della Commissione giudicatrice: "L’importante menzione che è stata assegnata al progetto, della quale siamo orgogliosi, credo sia il riconoscimento del grande lavoro che abbiamo compiuto in questi anni. È stato per noi un lavoro molto impegnativo, durato 4 anni, che ha coinvolto 21 Comuni, 21 Comunità che si sono messe in gioco per riappropriarsi della propria identità. Lo abbiamo fatto grazie all’apporto di sei Università, che insieme a noi hanno studiato e ricostruito gli elementi identitari del territorio. La ricerca universitaria, tuttavia, non è rimasta fine a se stessa, ma ha coinvolto le comunità affinché queste potessero riappropriarsi di quel senso identitario, del valore dei luoghi, dei paesaggi, della tradizione, della cultura".

E ha concluso: "Questo ci ha consentito di far rivivere luoghi che spesso sono stati dimenticati, e fare in modo che ritornino ad essere patrimonio delle nostre comunità, e lo abbiamo fatto anche coinvolgendo le scuole, perché proprio dai nostri giovani parte e deve partire quel senso di riappropriazione del territorio".

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