Il tour nelle provincie

A Tirano i giovani incontrano le Istituzioni

L'Istituto superiore Balilla Pinchetti ha ospitato la decima tappa del tour del Consiglio Regionale

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"E’ importante creare un legame tra il mondo dell’istruzione e l’azione politica che fa bene al Paese. Quest’ultima non va demonizzata, perché è l’impronta del nostro futuro". Il monito lanciato dal sindaco di Tirano Franco Spada ha aperto ufficialmente i lavori nella mattinata di venerdì 28 ottobre, della decima tappa del tour "I giovani incontrano le Istituzioni - Sogni e bisogni tra democrazia e partecipazione" che il Consiglio regionale ha svolto nelle province lombarde per mettere meglio a fuoco i desiderata degli studenti. Tappa che è stata ospitata negli spazi dell’istituto superiore Balilla Pinchetti, di cui la preside Rossana Russo ha fatto gli onori di casa accogliendo la delegazione del Consiglio regionale lombardo e consegnando di fatto ad essa la platea dei ragazzi.

Il racconto dell'incontro del presidente Fermi

La decima tappa di I giovani incontrano le Istituzioni

A moderare l’incontro è stato il direttore di Centro Valle Riccardo Baldazzi, in rappresentanza del Pirellone, quindi, il presidente dell’ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi e il vicepresidente dell’ufficio di Presidenza Carlo Borghetti. Tra gli altri relatori, la consigliera regionale Simona Pedrazzi, e la capogruppo consiliare del Comune di Tirano Camilla Pitino.  Così il presidente Fermi ha subito spiegato il senso dell’iniziativa:

"Provare a restituire una reale fotografia delle esigenze giovanili. E’ questo l’obiettivo che ci ha portato fino a quest’ultimo appuntamento. Perché è impossibile prendere provvedimenti senza capire esattamente i messaggi che giungono questo straordinario mondo".

La parola agli studenti

La prima studentessa a prendere la parola è stata Eleonora , il cui intervento si è focalizzato sulle opportunità per i giovani nel mercato del lavoro.

"Quello che si studia a scuola e quello che chiedono le imprese spesso non collima - ha evidenziato il presidente Fermi -. Da noi si registra il più alto disallineamento tra ciò che si impara sui banchi e ciò che viene richiesto dal punto di vista operativo in azienda. Bisogna dunque avvicinare questi due ambiti. Serve maturare nuove abilità e allinearsi meglio con l’offerta. L’effetto punitivo secondo cui chi non studiava dovesse andare a lavorare ha portato allo spaccato odierno. Quella frase va corretta, perché andare a lavorare è importante. Oggi abbiamo la capacità di sapere, a distanza di 5/10 anni, la direzione del mercato del lavoro. Pertanto il grande sforzo che bisogna compiere a partire dalla famiglia è far capire culturalmente che avendo la fortuna di capire gli orientamenti del lavoro siamo in grado di trovare sbocchi reali".

Sempre in merito al tema delle opportunità lavorative, Laura ha chiesto informazioni sullo stato dell’arte del progetto Gol. La risposta in questo caso è stata affidata a Borghetti che ha detto:

"E’ un progetto che deriva dai fondi messi a disposizione dall’Unione Europea nell’ambito del Pnrr. 4,9 miliardi è l’ammontare delle risorse previste per la formazione di categorie quali giovani e over 55. 800 mila persone sono coinvolte nella progettazione, 300 mila di queste devono essere formate nel campo delle competenze tecnologiche. Ma c’è bisogno, ad occhio e croce, di includere altre 45mila persone. Il che significa che mille, 2mila, 3mila persone vedono aprirsi uno spazio importante nella digitalizzazione".

Altra questione sollevata è quella dell’orientamento al mondo del lavoro. Lo ha fatto Ines del Liceo scientifico, trovando il riscontro di Lucia Coradi, referente del Servizio Informagiovani che ha analizzato:

"Ci sono vecchi mestieri che vengono svolti in modo nuovo. I settori che rendono grande il territorio valtellinese vedono dunque spiragli molto interessanti per i giovani. Ci sono contesti che richiedono forza lavoro in base però a nuove competenze. C’è il tema della green economy, un ambito da presidiare e tenere a mente nella scelta del percorso di studi successivo alle scuole superiori. Ci sono le competenze digitale legate all’hi-tech, allo smart working. La persona giusta al posto giusto per tutta la vita non esiste più. La generazione Z lo sa bene ed ha comunque la possibilità di maturare le giuste abilità per entrare come si deve nel mondo del lavoro".

Temi cari ai giovani: trasporti, mobilità sostenibile e transizione energetica

Tema caldissimo portato in evidenza da un’altra voce dei ragazzi è stato quello dei trasporti. Per accorciare la distanza tra la Valtellina e Milano, ha spiegato infatti Simona Pedrazzi, "le olimpiadi Milano Cortina 2026 saranno un treno da mille e una notte. Sono state decise opere per 100 milioni di euro". Ma la speranza, ha aggiunto, è che "il trasporto su ferro possa interagire col trasporto su gomma, anche per alleggerire il carico che insiste sulle nostre strade, in particolare quello relativo ai mezzi pesanti".

Sulle forme di mobilità maggiormente ecologiche si è espressa poco dopo un’altra studentessa, Sara, alla quale ha dato conto Borghetti che ha indicato alcune opzioni:

"E’ necessario pensare alle nuove forme di carburanti e di energia. La ricerca speriamo ci dia qualche bella sorpresa in futuro. Si parla poco di idrogeno, ma anche la Lombardia sta per acquistare un treno all’idrogeno quale forma di energia più pulita. La bici elettrica, può essere un’altra valida soluzione nell’ambito della mobilità dolce.  Per la Valtellina sarebbe strategico il prolungamento della ferrovia e lo sconfinamento anche oltre confine. è il sogno da perseguire".

A chiedere lumi sulle auto elettriche è stato Angelo.  Il sindaco Spada ha risposto analizzando i tempi di realizzazione della transizione ecologica:

"Entro il 2035 non ci dovranno più essere auto a benzina e gasolio. Un obiettivo che possiamo perseguire, a patto però che i progetti politici non vengano frenati. C’è la necessità di conversione industriale, un ambito nel quale i giovani potranno giocare un ruolo decisivo".

Turismo, parità di genere, volontariato e attivismo giovanile

Sulla tematica della parità di genere è intervenuta Elisabetta, a cui ha fatto seguito il pensiero di Pedrazzi:

"A volte sono le donne che tendono a fare un passo indietro, perché finora la società ci aveva messo da parte. Adesso abbiamo tuttavia di fronte un gran lavoro da portare avanti, anche se bisogna dire che Regione Lombardia negli ultimi tempi ha attuato azioni come incontri e momenti di sensibilizzazione. Quello che conta è la competenza effettiva della persona".

Quanto al turismo, una sollecitazione manifestata dagli studenti della Valchiavenna, Pedrazzi ha riscontrato che:

"Sono tante le opportunità finanziarie che stanno vedendo protagonista il Pirellone. Le olimpiadi invernali saranno un modo per spronarci, per curare meglio l’offerta turistica che deve pescare al di fuori dei confini regionali. Per questo è importante che il comparto turistico dialoghi anche con altre filiere".

Il dibattito è proseguito inoltre sul binario dell’avvicinamento dei giovani alla politica, senza trascurare le cosiddette quote rosa. Un tema messo sul piatto dalla studentessa Silvia:

"La sfera pubblica non include strettamente le istituzioni ma anche, per esempio, le associazioni. C’è chi nasce con delle passioni, chi ha un fuoco dentro appunto. E chi non ce l’ha lo può trovare semplicemente cogliendo le opportunità che si presentano lungo il suo cammino. Personalmente, ho iniziato a fare il consigliere comunale nel mio Comune in provincia di Como a 22 anni e per caso. Non avevo una spiccata passione per la politica. Da figlio del medico di base del paese, sono stato inserito in una lista e via via mi sono appassionato alla materia, anche se nutrivo tutt’altri interessi. Oggi faccio il presidente del Consiglio regionale ed ho capito che provare a partecipare a qualcosa è sinonimo di grande curiosità".

Un’esperienza analoga l’ha vissuta la presidente della Consulta degli studenti.

"Un ruolo che ricopro da un anno. All’inizio non era nelle mie intenzioni, poi mi sono appassionata a questo percorso. Mi ha aiutato a capire quante siano oggi le possibilità inesplorate. Abbiamo tante carte da giocarci".

Infine ma non per importanza il tema del volontariato. Alice, la Regione sostiene direttamente le azioni di volontariato?

"Il cuore d'oro dei lombardi è segno di grande tradizione. Una missione che speriamo prosegua anche nelle prossime generazioni. Quello che bisogna fare per tenere in vita queste buone pratiche è stimolare un ricambio generazionale. I bandi non mancano, ma senza il capitale umano questi ultimi non servono".

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