Bormio

Anche in Alta Valle è esploso il problema dell’assenza dei medici

Per le 4000 persone senza servizio è stato attivato un ambulatorio medico temporaneo aperto otto ore al giorno.

Anche in Alta Valle  è esploso il problema dell’assenza dei medici
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Per le 4000 persone senza medico in Alta Valle, è stato attivato un ambulatorio medico temporaneo, otto ore al giorno, alla Casa di Comunità, il presidio per intenderci, da venerdì 20 giugno, per gli assistiti residenti che necessitano di assistenza sanitaria. L’esperienza di Tirano e Chiavenna è positiva. Scrive nel dispaccio Roberta Trapletti, direttore dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale ASST Valtellina e Alto Lario. "A causa della grave carenza di medici, nonostante tutti gli sforzi compiuti da questa Azienda, non è stato possibile conferire alcun incarico di medico di assistenza primaria". Per richieste appuntamenti ambulatoriali e farmaci continuativi, l’utente deve contattare il Centro Servizi Territoriale da lunedì a venerdì, 9.00 - 17.00, al numero 0342.960237; al primo accesso, portare tessera sanitaria, esenzioni, e terapie in atto, che il medico in servizio registrerà. Dei nove medici di medicina generale in Alta Valle, tra titolari e incaricati, in due anni, tre hanno rassegnato le dimissioni e due sono andati in pensione (soltanto uno è stato rimpiazzato dalla figlia), Giancarlo Compagnoni e Gino Martinelli per pensione e tre colleghi più giovani, Elshafey Ahmed, Francesca Morcelli, Giacomo Barazzetti. Scrive, scontenta, una paziente invalida che preferisce l’anonimato. "In tanti siamo pazienti gravi; se c’è urgenza di farmaci e l’appuntamento lo danno dopo 10 giorni, cosa si fa? Si va a intasare il Pronto soccorso? Perché poi dover raccontare tutta la mia vita di paziente? A cosa serve il fascicolo sanitario elettronico su cui sono registrati i dati?". E conclude. "I medici di base se ne vanno perché pagati poco. I direttori di azienda e i sindaci devono andare in Regione a chiedere aiuti economici. Almeno ci sia la priorità di appuntamenti per bambini, persone con patologie gravi e sopra 80 anni".

Fiorentini

Cinzia Fiorentini è uno dei medici che ha dato la sua disponibilità a coprire, quattro ore a settimana, l’ambulatorio medico temporaneo. "Ho accettato, nonostante ci siano ristrettezze di tempo dedicato a un paziente, 15 minuti non sono le condizioni ideali. Non si tratta solo di carenza di medici; in realtà c’erano, ma si sono licenziati per andare a lavorare nelle Fondazioni delle Rsa e alle Terme; dobbiamo chiederci come mai i medici non scelgano di venire in Alta Valle, o se vengono, si licenziano, rimanendo però sul territorio, non andando via. Tante le spese - affitti per alloggi introvabili, auto, benzina, commercialista, programma pc, toner stampante, carta, partita Iva senza garanzia di ferie e malattia pagate - rispetto a uno stipendio che non è graduato al lavoro e alle ore che richiede la burocrazia durante le visite, rallentando il vero lavoro del medico. Anche i giovani, più avvezzi alle tecnologie, scoppiano. Io ritengo che si risolverà il problema della fuga dei medici, dovuta a condizioni di lavoro inadatte, quando verrà dato uno stipendio adeguato. I medici sul territorio ci sono, ma scelgono di non fare i medici di famiglia; ci sono tanti giovani disposti ad accettare l’assunzione con una retribuzione più adeguata, occorre incentivarli".