Aziende faunistiche, ora si pensa al Tar
Il gruppo Viviamo e facciamo vivere le Orobie continua la sua battaglia, anche senza ottenere risposte alle interpellanze.

Il gruppo Viviamo e facciamo vivere le Orobie continua la sua battaglia contro le Aziende faunistico venatorie (in particolare la Val Belviso Barbellino), anche senza ottenere risposte alle sue interpellanze da Comuni, Provincia o Comitato caccia di Tirano. "La scorsa settimana, sfogliando la cronaca, siamo rimasti colpiti, essendo noi come cacciatori parte in causa, della sentenza da parte del Tar e supportata dal parere dell’Ispra di sospendere la caccia in Lombardia. Non entriamo nel merito della sentenza, perché per giudicare, bisogna conoscere dettagliatamente i fatti, le cause, le normative e infine, non per ultimo, essere in grado, compito sempre difficile. Dobbiamo però prendere atto, con immenso piacere, che i nostri rappresentanti si sono adoperati con celerità per salvaguardare i cacciatori della provincia di Sondrio da questo decreto, in modo che la caccia possa continuare in tutte le sue forme. Detto questo, e congratulandoci di nuovo per il bel risultato ottenuto, ci rimane in bocca il gusto amaro per non aver ottenuto alle nostre richieste uno straccio di risposta, ora sappiamo che esistono delle figure responsabili della caccia, che hanno voce in capitolo, perciò non potranno più eludere le nostre richieste, vogliamo ricordare che rispondere alle domande fa parte dei doveri delle istituzioni".
Risposte
E quindi "non è auspicabile, e non vorremo arrivare a tanto, ma evidentemente per avere una risposta decente bisogna attivare il Tar e l’Ispra, l’argomento in questione potrebbe suscitare l’interesse di questi enti... Non avendo ricevuto delle risposte, ci siamo posti delle domande, come già nei precedenti solleciti. Non tutti gli enti o soggetti coinvolti hanno la competenza per trattare, e magari risolvere, questo problema, ma noi chiediamo, riponendo fiducia per ciò che rappresentano, che si adoperino per stimolare, consigliare e supportare il lavoro e di procedere in sinergia per dare una risposta ai cittadini. Una parola riguardo ai sindaci e al presidente della Provincia; forse i signori non sono consapevoli del ruolo conferito loro dal popolo. Vogliamo ricordare a tutti, che sono la massima espressione della democrazia, hanno fatto una scelta libera, servire indistintamente i cittadini, nel rispetto delle leggi vigenti, della Costituzione, hanno dei poteri decisionali, a nostro parere forti. Facciamone buon uso".
Diritti e doveri
Il cittadino "ha il dovere di segnalare i problemi, le anomalie, le incongruenze, ma ha anche il diritto di porre delle domande, loro oltre ai loro diritti, sacri, hanno il dovere di rispondere. Noi crediamo che come il cittadino deve rispondere del proprio operato alla legge, altrettanto vale per le autorità, ognuno cerchi di dare il meglio di se stesso, comportandosi in modo civile e legale. Anche se la nostra richiesta tratta un argomento non di vitale importanza, come le risorse energetiche, o le risorse idriche, non va sottovalutata perché trattasi comunque di suolo pubblico, e di patrimonio faunistico pubblico, con i diritti che ne conseguono. Un comune cittadino, su un proprio territorio, quindi privato, prima di tagliare la legna da ardere, giustamente, deve interpellare la Polizia forestale, perché la flora, e il mantenimento della stessa, va a interessare i diritti di tutti. Ci auguriamo di aver ulteriormente chiarito la nostra richiesta, che ribadiamo, è di pubblico interesse, di privato non c’è proprio niente, se non i privilegi ancora presenti".