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Sempre prima. Sempre più prolungata: Como Acqua pronta a contrastare l’emergenza idrica

Sempre prima. Sempre più prolungata: Como Acqua pronta a contrastare l’emergenza idrica
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Siamo soliti associare il problema della siccità alla sola stagione estiva, ma non vi è nulla di più sbagliato. A causa dei cambiamenti climatici infatti, la penuria d’acqua rimane un vivido problema 365 giorni l’anno. Di questo, e molto altro, si è parlato in occasione dell’ultimo convegno organizzato da Como Acqua, gestore Unico del Sistema Idrico Integrato della Provincia di Como.

È impossibile – spiega l’Ing. Enrico Pezzoli, Presidente e Ad della utility comasca – per chi è custode di questa preziosa risorsa, non preoccuparsi della condizione siccitosa che si sta palesando, e ancor più non approntare strategie che possano contrastare il problema e i disagi ad esso legati”.

Il Presidente e Ad di Como Acqua, Ing. Enrico Pezzoli

Per tale ragione, Como Acqua sta già pianificato, in vista della stagione estiva, una serie di azioni che possano contenere e mitigare i disagi legati alla crisi idrica paventata: “si tratta di una vera e propria strategia che gioca sul tempismo e ci consente di mettere in campo tutti gli strumenti più efficaci. Più nel dettaglio, si prevede di attingere alle prese lago, incrementare lo stoccaggio di acqua nei serbatoi, riattivare e riclassificare le sorgenti idriche da tempo non in uso, efficientare e implementare il sistema di interconnessioni sul territorio, installare potabilizzatori sino ad allestire un servizio puntuale di approvvigionamento tramite autobotti e macchine insacchettatrici” continua Pezzoli. “Il nostro intento è di non esser colti di sorpresa e fronteggiare una condizione climatica difficile ma sempre più diffusa. Sarebbe un errore imperdonabile pensare ad un piano di gestione della siccità che legga il fenomeno ancora come eccezionale, quando la realtà ci consegna ben altro riscontro: le riserve idriche sono in calo e vanno tutelate, oggi ancor più che in passato, con un approccio a 360°”.

Alla luce dei dati, niente affatto rincuoranti relativi all’anno appena trascorso (l’ANBI- Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue parla di una riduzione di 50 miliardi di mc d’acqua nel nostro Paese rispetto alla media storica), si comprende il carattere di urgenza nell’avviare un’inversione di rotta nelle abitudini e nei consumi dei singoli. “Da qui l’impegno della società a operare su due fronti: da una parte un impegno coordinato con le Amministrazioni, affinché siano adottati gli schemi di ordinanza sul risparmio idrico e le limitazioni circa l’uso dell’acqua potabile, dall’altra un dialogo diretto con i cittadini, teso a sensibilizzare il singolo circa un uso responsabile e consapevole dell’acqua” precisa il Presidente di Como Acqua.

Confermano la gravità di questo scenario, i dati diramati dal servizio idrografico di Arpa Lombardia: attualmente i laghi, i fiumi ed i bacini naturali della Lombardia si trovano al di sotto della media delle portate, lampante effetto di una penuria idrica che si attesta sui 1,5 miliardi di metri cubi di acqua. È il caso di parlare di grande sete e non solo per il fiume Po (ad oggi con un deficit superiore al 70% nelle stazioni a monte), ma anche dei grandi laghi, tra cui quello di Como, attualmente al 19,4% di riempimento. 

Un ever green che diventa ever blue

Le buone abitudini di consumo divengono, di questi tempi, un vademecum prezioso che ciascuno dovrebbe fare proprio. Dallo sforzo del singolo può derivare in effetti un contributo rilevante come dimostrano le 10 buone pratiche stilate da Como Acqua.

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