L'iniziativa

Danni dei cinghiali, gli abbattimenti saranno più facili

In Valle negli ultimi tre anni gli abbattimenti sono stati 1118.

Danni dei cinghiali, gli abbattimenti saranno più facili
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In Lombardia gli agricoltori che subiscono danni causati da cinghiale alle coltivazioni potranno indicare due operatori abilitati al contenimento dell'animale sui propri terreni. È quanto stabilisce la delibera approvata dalla Regione su proposta dell'assessore all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi.

Danni dei cinghiali, gli abbattimenti saranno più facili

Si tratta di un nuovo modo operativo per limitare le scorribande dei cinghiali che danneggiano campi e vigne e che, secondo Coldiretti, nella nostra regione sono stati i protagonisti di almeno novemila assalti nell’arco degli ultimi dieci anni, sia nei campi che sulle strade.

Da un punto di vista operativo, il proprietario o conduttore del fondo sul quale vengano certificati danni alle colture o al sistema agrario potrà presentare ai competenti Corpi di Polizia provinciale una specifica istanza di autorizzazione per due operatori abilitati al controllo selettivo degli ungulati.

Nel 2021 gli abbattimenti totali in Lombardia sono stati 12.972, a cui vanno aggiunti i 1.187 in parchi e riserve, contro i 9.198 totali del 2020 e i 7.371 del 2019. Anche nella nostra provincia il trend degli abbattimenti è in crescita: si è passati dai 279 del 2019 ai 362 del 2020 per arrivare a quota 477 lo scorso anno.

Rolfi: "I cinghiali sono anche vettore della peste suina africana"

"In questi anni - ha dichiarato Rolfi - abbiamo introdotto la possibilità per gli agricoltori provvisti di licenza di intervenire direttamente, abbiamo aggiornato la legge, abbiamo introdotto la caccia di selezione al cinghiale tutto l'anno anche con visore notturno, abbiamo previsto la facoltà di foraggiamento ossia il posizionamento di piccole quantità di cibo per attrarre il cinghiale".

"La Lombardia - ha aggiunto - ha fatto tutto ciò che consente la norma nazionale, spesso finendo anche nelle sedi giudiziarie per difendere le proprie leggi e il diritto dei territori di gestire la piaga del cinghiale. Ora serve l'intervento dello Stato, da sempre inerte: la proliferazione incontrollata di cinghiali causa danni all'agricoltura ed è un pericolo per la sicurezza stradale".

"Il cinghiale - ha ricordato l'assessore - è anche il principale vettore della peste suina africana e questo dovrebbe far riflettere sugli effetti del disinteresse manifestato in questi anni da parte dei ministeri competenti".

 

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