L'iniziativa

Dighe e concessioni scadute, un incontro per chiedere di fare subito le gare

Tra i temi proposti c'è l’esperienza di Bolzano, dove grazie alla concorrenza sono aumentati i benefici sul territorio

Dighe e concessioni scadute, un incontro per chiedere di fare subito le gare
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Gettare un sasso nello stagno per provare a costringere politici e amministratori a uscire allo scoperto E rimettere al centro la questione delle concessioni idroelettriche scadute (alcune da oltre un decennio) e mai rinnovate. Come? Molto banalmente rispettando la legge e facendo le gare. E’ lo scopo dell’incontro pubblico organizzato dal centro culturale Oltre i Muri in programma domani, giovedì 8 giugno 2023, a Sondrio alle 20.45 nella Sala Besta della Bps.

Dighe e concessioni scadute, l'esperienza di Bolzano

Iniziativa che vedrà tra i relatori Paolo Pinamonti, direttore tecnico di Eisackwerk, azienda di Bolzano che fu protagonista in Valle della cosiddetta «Guerra delle acque» quando con il progetto Grande Grosio provò, senza riuscirci, a scardinare un sistema fatto di proroghe continue a vantaggio dei concessionari.

«Da anni si discute di come rinnovare le concessioni - spiega il presidente di Oltre i Muri Angelo Costanzo - A nostro parere si deve andare verso un rinnovo che faccia del mercato il vero regolatore, abbandonando le pressioni delle lobby e i privilegi dello status quo. Per questo diciamo che servono le gare, quelle che premiano chi fa i progetti migliori e garantisce un rapporto con il territorio. L'esperienza di Bolzano, di come è stata gestita questa partita e di cosa è stato fatto rispetto agli investimenti sul territorio può offrire uno spunto».

E aggiunge: «Avevamo invitato anche l’assessore regionale Massimo Sertori che però non sarà presente. A noi non interessa la polemica; anzi, paradossalmente, di fronte a spinte nazionali da parte della politica e dei produttori indirizzati verso nuove proroghe legate agli investimenti, un’iniziativa come questa potrebbe servire anche a lui. Andrebbe aiutato per riuscire finalmente a scardinare le lobby che vogliono mantenere la situazione attuale».

Le gare e i benefici sul territorio

Quella che, invece, è stata superata a Bolzano. Con quali vantaggi? Li elenca un altro relatore dell’incontro, Giovanni Curti del Gruppo Idroelettrico nato all’interno del Comitato per la razionalizzazione delle linee ad alta tensione.

«La gara per l’assegnazione fa riscrivere quel patto tra produttori e territorio ed è una necessità - illustra - Pinamonti ci racconterà cosa è stato fatto a Bolzano dove hanno messo a gara 16 concessioni: 14 sono andate alla società pubblica, le altre 2 a una privata (Eisackwek, ndr). Tutte hanno portato investimenti su territorio e impianti oltre a più risorse agli enti locali. Cose che qui mancano da oltre vent'anni. Con le concessioni scadute si investe sempre meno e ci sono nuove esigenze come ad esempio la gestione degli invasi nei periodi di siccità».

E ricordando il caso dello scorso anno ad Ardesio, nella Bergamasca, quando la rottura di una condotta provocò una frana e allagamenti, sottolinea: «Le dighe sono sicure e monitorate mentre ci sono altri impianti che andrebbero manutenuti se non addirittura rifatti. In particolare le condotte. Fare più manutenzione vuol dire più produzione ma anche maggiore sicurezza».

Il patto con il territorio da cambiare

Con Renato Cardettini, del Comitato per la razionalizzazione delle linee ad Alta Tensione, che ricordando come sia saltato il patto con il territorio legato allo sfruttamento delle acque in cambio di posti di lavoro visto che negli anni ne sono stati persi un migliaio, fa anche i conti in tasca ai produttori di energia idroelettrica: «Se stimiamo in media una spesa annua di circa 50mila euro per ogni lavoratore, avendo perso mille posti il risparmio per le aziende è di 50 milioni, vale a dire più o meno la stessa cifra che si incassa con i canoni... La pacchia deve finire e il rapporto con il territorio deve essere riscritto in maniera più equa».

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