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Due giovani valtellinesi riaprono il rifugio Cazzaniga-Merlini

La commissione incaricata di selezionare i responsabili della nuova conduzione del Cazzaniga-Merlini li ha scelti dopo aver esaminato le ben 24 proposte pervenute nell’estate scorsa.

Due giovani valtellinesi riaprono il rifugio Cazzaniga-Merlini
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Sono originari della Alta Valtellina i nuovi gestori del Rifugio Cazzaniga-Merlini ai Piani di Artavaggio, in Provincia di Lecco.

Davide Luzzani e Valery Gurini, di 31 e 26 anni, originari di Bormio e di Valdidentro, hanno deciso di intraprendere insieme l’attività di gestori di rifugio, di proprietà della Sezione di Lecco dell’Associazione Nazionale Alpini.

La commissione incaricata di selezionare i responsabili della nuova conduzione del Cazzaniga-Merlini li ha scelti dopo aver esaminato le ben 24 proposte pervenute nell’estate scorsa.

Riapre il rifugio Cazzaniga-Merlini con due giovani gestori valtellinesi

Come riportano i colleghi di PrimaLecco.it, la riapertura del rifugio, posto a poco meno di 2000 metri di quota, è prevista entro questa estate, una volta definitivamente completati i lavori di ammodernamento e messa a norma che hanno interessato tutta la parte destinata ad attività ricettiva, e ultimata la sistemazione dei nuovi arredi. La gran parte degli interventi, che si protraggono ormai da oltre un anno e che sono stati complicati dalle recenti tardive nevicate, è stata direttamente coordinata dalla Sezione Ana di Lecco ed effettuata grazie al lavoro gratuito ma non per questo meno professionale di tanti alpini e di tanti amici delle penne nere. A partire dall’estate scorsa si è provveduto in particolare all’adeguamento e al miglioramento di sala da pranzo e camere da letto, di bagni e servizi igienici, alla nuova piastrellatura del salone ristorante, alle finiture delle finestre e al ripristino delle persiane. Rifatti pure impianto elettrico e rete idraulica, mentre sono stati attuati tutti gli interventi necessari al rispetto delle norme di sicurezza interne ed esterne allo stabile. In vista della riapertura si sta anche procedendo al rinnovamento di arredi e suppellettili necessari all’attività di ristorazione e accoglienza.

Posto su uno sperone roccioso a oltre 1900 metri di quota, in un punto che consente di spaziare con la vista sulle Prealpi e gran parte dell’arco alpino occidentale, il Cazzaniga-Merlini è storico punto di riferimento e frequentata meta non solo per le penne nere lecchesi – che a luglio celebrano qui il loro annuale raduno sezionale – ma anche per i numerosissimi escursionisti che frequentano la zona tanto d’estate che d’inverno.

"Un luogo simbolo della nostra storia e della nostra tradizione"

"L’imminente riapertura del Cazzaniga-Merlini – commenta Emiliano Invernizzi, presidente della Sezione di Lecco dell’Ana – è motivo di soddisfazione per tutti noi, che abbiamo qui un altro straordinario luogo simbolo della nostra storia e della nostra tradizione. Il rifugio, costruito nel suo nucleo iniziale negli anni Trenta del secolo scorso, è legato ai nomi di Giuseppe Cazzaniga e Ugo Merlini, del primo progettista Mino Fiocchi e del curatore del successivo ampliamento Angelo Pizzi; del senatore Umberto Locatelli che finanziò l’opera; del beato don Carlo Gnocchi… Tutte penne nere che hanno avuto una parte importante nella storia degli alpini lecchesi e non solo. Il nostro grazie, oggi, va a loro e ai tanti che nei più diversi modi l’hanno tenuto vivo nei decenni, così come a chi in questi ultimi mesi si è dato da fare, con puro spirito di servizio e amore per le nostre montagne, per la sua nuova apertura e il suo rilancio".

Una foto d'epoca del rifugio

La ripartenza del rifugio, "un concreto contributo allo sviluppo di un turismo capace di valorizzare un'area prealpina ancora intatta"

"Il Cazzaniga-Merlini riqualificato e ammodernato – continua Invernizzi – tornerà ad essere luogo di accoglienza per tutti gli alpini non solo lecchesi, che potranno trovare qui la loro ‘baita’ in quota; ma sarà un richiamo pure per gli appassionati della montagna e gli amanti di una località splendida qual è Artavaggio. La ripartenza del rifugio costituirà un concreto contributo allo sviluppo di un turismo capace di valorizzare un’area prealpina ancora intatta nel rispetto delle sue caratteristiche e delle sue ricchezze naturali. E, in tempi non semplici per le terre alte e per chi intende viverci e lavorarci, altro motivo di soddisfazione è che tanti si siano proposti per la gestione del rifugio, e che la scelta sia caduta su due giovani che a questa attività intendono legare il proprio futuro".

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