Aprica

"E’ ora di affrontare il problema di San Pietro"

Lettera aperta al nostro giornale da parte del sindaco di Aprica che pone sul tavolo il nodo atavico dell’urbanizzazione.

"E’ ora di affrontare il problema di San Pietro"
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Riceviamo dal sindaco di Aprica Dario Corvi.

"Il recente caso dell’abbattimento di Villa Brioschi, al di là della situazione specifica rispetto alla quale attendo chiarezza sui documenti prima di dare un giudizio, credo riporti all’attualità un tema ben più rilevante legato alla frazione San Pietro di Corteno Golgi nel suo complesso. Frazione che, nonostante ricada amministrativamente in un altro Comune e in un’altra Provincia, per la quasi totalità dei turisti è parte di Aprica. Con molti più oneri che onori per il nostro Comune.

Non dirò nulla di nuovo affermando che negli ultimi 30 anni (almeno) in questa parte di territorio vi sia stato un enorme sviluppo edilizio per nulla accompagnato dai necessari servizi.

Nemmeno le urbanizzazioni primarie, tanto che, nei periodi di picco, senza l’apporto di Aprica non sarebbe garantita nemmeno l’acqua potabile. Strade e marciapiedi sono lì da vedere, nonostante la realizzazione continua di piani di lottizzazione, con importanti introiti di oneri di urbanizzazione. Via Valeriana, principale arteria comunale, è ai limiti della praticabilità, come del resto quasi tutte le strade. Di servizi ai residenti e ai turisti nemmeno l’ombra. E parliamo di oltre 3.000 alloggi, non quattro case, che gravitano interamente su Aprica per i servizi.

Alloggi su cui addirittura grava un’IMU superiore a quella applicata ad Aprica, in modo evidentemente ingiustificabile visti gli investimenti".

Sviluppo

"Tornando al tema dello sviluppo edilizio, ad Aprica è da tempo che non si costruisce più nulla su suolo libero. Si è dato avvio a una importante fase incentrata sulla rigenerazione urbana che negli ultimi anni, complice certamente anche l’opportunità colta del superbonus 110, ha permesso di rinnovare in modo importante una fetta del patrimonio edilizio esistente.

Fase che prosegue oltre i bonus, segno di vitalità del paese e del mercato immobiliare, che sta portando in particolare a un importante turnover dei possessori di seconde case. Case che ad Aprica, a poca distanza, hanno valori molto più elevati e un altro mercato rispetto a Corteno Golgi. Il motivo credo sia chiaro. Nei miei quasi 8 anni da sindaco ho cercato fortemente il dialogo con Corteno Golgi, condividendo tra gli altri due accordi di programma e coinvolgendoli nel patto territoriale.

L’intento era proprio quello di investire su San Pietro e cominciare a colmare il divario con Aprica.

I risultati ad oggi, ahimè, non sono quelli sperati. Ciò che abbiamo provato a condividere con Corteno Golgi in questi anni è una visione win win, nella quale lo sviluppo turistico, valorizzando le relative peculiarità, potesse dare impulso di crescita a entrambi i Comuni. Ho sempre letto una certa resistenza, pur in modo differente, in tutte e tre le amministrazioni di Corteno Golgi con cui ho dialogato, nel provare veramente a coltivare e investire in questo percorso. A mio avviso con il rischio per Corteno di restare l’ultimo Comune della Valcamonica, anziché essere un partner strategico di Aprica.

Credo sia giunto il tempo di sedersi e affrontare in modo serio la questione San Pietro e, più in generale, del rapporto tra Aprica e Corteno. Oggettivamente non è più rinviabile.

Cito a titolo d’esempio la tassa di soggiorno, introdotta da entrambi i Comuni con l’intento di andare verso la costituzione di un comune consorzio turistico, sul cui investimento delle risorse ad oggi non vi è traccia di condivisione, se non per il trasporto locale.

Ho chiesto all’amministrazione di Corteno Golgi di ripartire con un dialogo che possa essere realmente costruttivo e soprattutto concreto, affrontando le emergenze e la contingenza e guardando con spirito nuovo al futuro, con l’obiettivo di concretizzare un percorso comune".

 

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