Gara indescrivibile

Stefano ha corso 250 km nel deserto in 6 giorni, dopo l’obesità ha dimostrato: "Volere è potere"

Il regoledese prima del 2015 pesava oltre 180 chili, poi l’operazione e la decisione di promuovere la cultura sportiva per tutti

Stefano ha corso 250 km nel deserto in 6 giorni, dopo l’obesità ha dimostrato: "Volere è potere"
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Ha corso l’incredibile "Marathon des Sables", 250 chilometri nel deserto marocchino in 6 tappe, dal 6 al 12 aprile, in totale autosufficienza.
E’ arrivato al traguardo tra i primi 250 uomini, 35° di categoria, su oltre mille partecipanti.
Già così un’impresa, ma resa ancora più significativa e importante da un passato fisico di grave obesità.
L’impresa è stata portata a termine da Stefano Messina, 53 anni, di Cosio Valtellino, fondatore e promotore del progetto "Volere è potere". Ed è proprio questo il messaggio che Stefano vuole lanciare a tutti.

"Volere è potere"

"Nel 2015, dopo anni di grave obesità, sono stato operato con un intervento bariatrico (riduzione delle stomaco). Superavo i 180 chili. Purtroppo l’operazione ha avuto delle complicanze, con la lacerazione dello stomaco e una grave emorragia. Così sono stato rioperato e sono poi rimasto in ospedale 22 giorni. Un periodo molto difficile, che mi ha portato a un percorso sempre delicato nei mesi successi. Avevo uno stomaco più piccolo e fragile, ho dovuto imparare a gestirmi, prima nella vita di tutti i giorni poi nello sport. Si perché con il tempo mi sono molto appassionato allo sport e alle sensazioni che mi trasmette".

Stefano prima della lunghissima ed impegnativa "Marathon des Sables" aveva partecipato ad altre gare e si era preparato nel dettaglio.

"Mi ero iscritto anche nel 2024, con il supporto dell’ultramaratoneta Michele Graglia, ma una preparazione sbagliata per il mio fisico mi aveva portato a un grave infortunio. Così l’anno scorso ho dovuto rinunciare. Nel frattempo ho conosciuto Francesca Canepa (grande atleta, vincitrice dell’Ultra Trail Mont Blanc: 171 km e 10mila metri di dislivello positivo, e psicologa motivazionale), poi diventata la mia allenatrice. Mi ha preparato lei per quest’avventura con il giusto allenamento e regime alimentare. La preparazione muscolare è stata perfetta, non ho avuto alcun problema in gara. La competizione più lunga a cui avevo partecipato prima del Marocco era stata il 31 dicembre scorso, a Cinisello Balsamo: una 8 ore di corsa in un circuito di 1,2 chilometri. In quell’occasione ho percorso 74 chilometri, arrivando terzo di categoria. Con questo ottimo risultato Francesca ha valutato positivamente il mio allenamento e anche la mia testa, con la gestione di me stesso. Ed è cresciuta molto anche la mia fiducia. Da lì abbiamo iniziato ad affinare la preparazione con lo zaino. Ero determinato, volevo partecipare alla Marathon des Sables per restare nei primi 250, che significa correre per almeno il 50% del percorso. Così io e Francesca abbiamo formato il team “StraLugano”".

"StraLugano" è anche main sponsor del progetto "Volere è potere", con Messina e Canepa che promuoveranno nelle loro imprese la half marathon StraLugano il 27/28 settembre.

Gara indescrivibile

E prosegue:

"La gara è indescrivibile, oltre ai chilometri, al dislivello, bisogna affrontare il caldo torrido (dai 30 ai 48 gradi), nel nostro caso una tempesta di sabbia con vento a oltre 60 km/h, le difficoltà logistico-organizzative e le complicazioni nell’alimentarsi. Le tappe erano di 30, 40, 32, 82, 42 e 21 chilometri. Per me la più dura è stata quella più lunga che ho chiuso in 14 ore e mezza. Un risultato incredibile, superando più di una crisi importanti. Su suggerimento di Francesca ho saltato il chek point del 44,7 km, sono arrivato al successivo, ho mangiato e sono ripartito. Con me si era formato un gruppetto, ma nel frattempo aveva iniziato ad alzarsi un vento fortissimo. Al successivo check point ci hanno avvisato che stava arrivando una tempesta pazzesca. Io, un inglese, due irlandesi e una spagnola decidiamo di proseguire per arrivare all’ultimo check point. La tensione per la tempesta saliva, la vedevano arrivare laterale a noi.

L’inglese e gli irlandesi si sono staccati, non sono riusciti a tenere il mio ritmo. Dopo poco anche la ragazza spagnola mi ha detto di aver finito le energie. Non volevo lasciarla sola, così la incito, metto un po’ di musica e le faccio un video che la stimoli a proseguire, e riesco a portarla all’ultimo check point. Lì si ferma alcuni minuti, io proseguo. Mancavano 8 chilometri al fine tappa. Mi alimento un po’, poi riprendo la strada. Trovo sul percorso un americano a terra. Mi fermo, lo aiuto e gli dò una mia barretta per farlo riprendere. Sto con lui alcuni minuti finché non torna a camminare. Così riprendo il tratto finale. Mi mancavano 2 o 3 chilometri ma ero finito, avevo esaurito le energie. E nella scorta degli alimenti di tappa non avevo più barrette. Mi sono reso conto che camminavo per inerzia, alcuni atleti mi hanno richiamato nella direzione giusta mentre stavo sbagliando e a posteriori, dai video che ho girato, mi sono accorto che parlavo da solo, pensavo fosse con me mia moglie. Per fare gli ultimi 3 chilometri ci ho messo 45 minuti. Ero sfinito, e dopo l’arrivo tantissimi come me".

Una sorpresa

L’ultramaratoneta Francesca Canepa ha ottenuto un risultato eccezionale, sesta tra le donne. E commenta così l’impresa di Stefano:

"Tutta quest’avventura è stata una sorpresa, a partire dalla prestazione soprattutto di Stefano, che è arrivato qui portato dal suo sogno ma complessivamente senza esperienza specifica. Ciò che avrebbe potuto fare era una reale incognita. Invece, sono rimasta impressionata dalla capacità di gestione che ha saputo mettere in campo giorno dopo giorno, km dopo km, un check point alla volta come gli avevo raccomandato. Il suo risultato mi rende veramente orgogliosa perchè è riuscito a capitalizzare tutto il lavoro che abbiamo fatto, e non era scontato".

Iniziative

Stefano ora continua a portare avanti il progetto "Volere è potere", supportato da Pro Loco Morbegno, grazie a Luca Della Sale, con quattro settori di azione.

"Il primo nel proporre uscite gratuite di jogging in zona - riferisce -. Un modo per portare chiunque ad alzarsi dal divano e muoversi insieme a noi. Lo proponiamo da un paio d’anni, abbiamo un bel gruppo a cui unirsi. Il secondo nel coinvolgimento nelle esperienze sportive di ragazzi disabili. Il terzo nella partecipazione a gare estreme, con tutti gli sponsor e in particolare StraLugano, che ci accompagnerà per 2 anni. E il quarto nel prepararci a superare un Guinness World Record. Io e Francesca abbiamo un sogno, un pensiero, vorremmo fare di corsa da Reggio Calabria a Lugano in meno giorni possibili, seguiti da van. Un sogno, ma visto che lo era anche la Marathon des Sables che ora abbiamo fatto, direi, perchè no?".

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