Italia-Svizzera

Telelavoro per i frontalieri, si torna all'antico

Snider: "Stiamo lavorando a un nuovo accordo".

Telelavoro per i frontalieri, si torna all'antico
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Telelavoro per i frontalieri, tornano in vigore le vecchie regole

Finisce il regime di emergenza per il telelavoro dei frontalieri

Le norme legali concernenti il telelavoro effettuato dai frontalieri sono in continua evoluzione. Sia l’Autorità competente Italiana, Direzione Generale delle Finanze,  che la Segreteria di Stato Svizzero per le questioni finanziarie internazionali (SFI) hanno comunicato che l’Accordo amichevole sul telelavoro sottoscritto tra le parti  cesserà di applicarsi con il 31 gennaio 2023. A partire dunque dal 1° febbraio torneranno in vigore le vecchie regole che concernono la tassazione del reddito da lavoro prodotto nei giorni di telelavoro.

L'annuncio di Snider: "Ci stiamo lavorando"

Ad annunciarlo è la consigliera del ministro Silvana Snider, che aggiunge: «Questa decisione va in controtendenza rispetto alla decisione dell’Unione Europea che al contrario ha deciso di sospendere fino al 30 giugno 2023 le implicazioni prodotte dal telelavoro dei frontalieri sul piano delle assicurazioni sociali.

L’inquadramento giuridico del telelavoro effettuato dai frontalieri è un tema molto articolato in quanto genera due livelli di impatto, uno previdenziale e uno fiscale. In base al diritto europeo una persona residente in Italia che sottoscrive un contratto di lavoro in Svizzera può lavorare da casa al massimo per il 24,99% del tempo di lavoro previsto dal contratto stesso. In caso di superamento di questa soglia l’autorità previdenziale italiana acquisisce la facoltà di richiedere all’azienda svizzera l’incasso del relativo contributo in Italia. L’Unione Europea ha tuttavia deciso di sospendere questo limite fino al 30 giugno 2023. In base poi all’Accordo tra Italia e Svizzera sulla tassazione dei frontalieri del 1974, il frontaliere residente nei Comuni di frontiera, se svolge delle intere giornate di lavoro su suolo italiano, è poi tenuto a dichiarare all’Agenzia delle Entrate la quota di reddito maturata in quegli stessi giorni.

Durante la pandemia è stata però sospesa anche questa implicazione grazie ad un Accordo amichevole transitorio che ora cesserà di esistere. Dovremo lavorare affinché Italia e Svizzera sottoscrivano un nuovo Accordo amichevole che conceda ai lavoratori frontalieri una flessibilità maggiore sul telelavoro senza che questo generi impatti particolari di natura fiscale. Noi ci stiamo lavorando. Lo faremo anche tenendo in considerazione il nuovo “accordo frontalieri” in discussione al Senato. Il fatto che io sia al MEF quale consigliera del Ministro Giorgetti, è sicuramente vantaggioso per queste terre.

Sono stata contattata anche dai referenti della Regio Insubrica che hanno rimarcato il problema.  Conosco molto bene la terra di  frontiera e farò di tutto per tutelarla e renderla partecipata a Roma».

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