Villa di Tirano

"Valtellina. Autunno", breve testo di Pini esalta la stagione dei colori

Un intervento del poliedrico artista.

"Valtellina. Autunno", breve testo di Pini esalta la stagione dei colori
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo uno scritto del poliedrico artista villasco Maurizio Pini in relazione alla stagione autunnale che stiamo vivendo. Pini ci parla soprattutto dei colori che questa bellissima stagione ci sta regalando, riferendosi in fondo all’anima di tutti noi che abbiamo la fortuna di viverla fra queste montagne.

Testo

Sto vivendo, come non accadeva da anni, l’autunno a Villa di Tirano, il mio paese d’origine. Un’ottobrata carica di sole e, nel volgere della nuova stagione in cui siamo immersi, ciò che è sempre stupefacente è il fluire dei colori. Il sole ancora caldo veleggia nell’azzurro del cielo e, con i suoi raggi, contribuisce a distribuire, a incentivare il variopinto spettacolo che i vigneti, le selve, i boschi, nella mutazione del loro fogliame, ci offrono per riscaldarci l’anima prima del più serioso e severo inverno che pure non manca di offrirci lampi di luce quando le magie sempiterne del sole, della luna e delle stelle generano il bianco brillio cristallino e sfaccettato della neve. In ottobre l’erotismo della natura dà a noi piccoli umani il tramonto del verde che continuerà però a sussistere nei pini e negli abeti che poi noi useremo con affetto per adornare le nostre dimore nel periodo natalizio. Sì parlo di erotismo della natura perchè il rosso vermiglio degli aceri - date un’occhiata alla bella costa soliva di Baruffini - il giallo oro delle foglie delle betulle, dei castagneti solari, degli alberi di noce e il rossiccio delle foglie aghiformi dei larici ci regalano, assieme all’allegra vivacità delle foglie delle viti, mai prive di "nuances" rossicce e fulve, un efficace contatto con l’armonia dei colori che è eros, musicalità. Il grande maestro Antonio Vivaldi compose le “Quattro stagioni” proprio sull’onda emotiva del variare dei colori in ogni stagione dell’anno. Anche i grandi pittori impressionisti in ottobre cambiavano i colori della loro tavolozza. L’autunno è generoso in tal senso. L’estate ormai è trapassata ma il sole raccolto dagli alberi ci regala molte sfumature di giallo, il giallo oro innanzitutto, ma anche gialli più delicati, quelli d’indole paglierina. Si può dire giallo-champagne? E così l’energica eredità dell’estate ci fa dono in autunno dell’incendio delle foglie autunnali. Poi, per un occhio attento, l’erotica tavolozza della natura degrada, riaffermando però il suo dolce dominio nel rossastro, nell’ocra, nel fulvo. Sono colori folli di energia vitale che, al di là di ogni irragionevole dubbio, vengono interiorizzati dal nostro animo per donare linfa vitale al sostrato emotivo di ognuno di noi. Che ne sarebbe del nostro mondo emozionale senza l’apporto creativo dei colori? Ma da noi, qui in montagna, se dall’azzurro intenso, quasi diamantino del cielo, facciamo correre gli occhi intravediamo sulle creste delle Retiche e delle Orobie il bianco, il bianco della prima neve e così ci ricordiamo che l’inverno si avvicina... Ma di quella stagione e degli effetti benefici di quel colore parleremo più avanti.

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