Villa di Tirano

"Villaschi, per cosa saremo ricordati?"

Netta presa di posizione di Loris Genetti contro la realizzazione in corso del nuovo McDonald’s.

"Villaschi, per cosa saremo ricordati?"
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Pubblichiamo un intervento del villasco Loris Genetti in merito alla realizzazione del McDonald’s a Villa di Tirano, di cui abbiamo parlato recentemente. "Saranno ricordati i villaschi di un tempo, quelli appartenuti alla cosiddetta "Pieve di Villa", che riuscirono a gettare le basi del nostro borgo e lo difesero negli anni dai ripetuti attacchi stranieri. Saranno ricordati i villaschi vissuti durante le due guerre mondiali, che diedero la propria vita per salvare la patria o portarono per sempre con sé storie di sofferenza e dolore. Il sacrificio di molti giovani del nostro paese, partiti per il fronte per difendere la patria e spesso mai tornati, viene mantenuto vivo anche grazie a monumenti e lastre commemorative situati a Villa, Stazzona e Motta. Saranno ricordati i villaschi vissuti ai tempi della Shoah che, mettendo a repentaglio la propria vita, offrirono solidarietà ai profughi ebrei - persone di nazionalità, lingua, religione e fede politica diversa - in fuga verso la Svizzera, lungo i sentieri tra i nostri boschi".

Contrabbando

E ancora: "Saranno ricordati i villaschi del periodo del contrabbando, che rischiarono la vita sui sentieri retici con un sacco in spalla, per guadagnare qualche soldo e riuscire così a sfamare i propri figli. I sentieri che si snodano tra il fondovalle e Lughina, passando per le località di Novaglia, Ramaione e Piatta, sono la testimonianza che ci resta delle loro vicende. Saranno ricordati i villaschi che hanno fondato o gestito al meglio le associazioni no profit del nostro territorio, che ancora oggi, con passione, organizzano manifestazioni uniche, attività per i più piccoli ed eventi all’insegna dello sport, dell’amicizia, del divertimento. Saranno ricordati tutti questi e molti altri villaschi, ma forse non saremo ricordati noi, villaschi di oggi, che abbiamo svenduto il territorio per il quale hanno lottato i nostri avi, chiudendo un occhio, ma forse anche due, dicendo che tanto "non potevamo farci nulla", fregandoci le mani per qualche soldo intascato senza fatica, convinti di fare felici noi e le future generazioni. Quelle che non avranno più un territorio da difendere, ma dovranno andarsene altrove o consolarsi con un panino del McDonald’s, facendo la spola tra i supermercati che ogni anno aprono i battenti, oppure passeggiando nel piano di Villa, sotto la fitta rete di cavi e tralicci, ammirando i capannoni o contando le auto che transitano sulla tangenziale. Non saremo ricordati, se stiamo seduti, in silenzio, senza far nulla. Oppure potremmo alzare la testa e trovare assieme un’alternativa. Facciamo qualcosa, prima che sia troppo tardi".

 

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