Villa di Tirano

376 "no" nella lettera inviata a Terna

Petizione firmata in settimana dai villaschi contrari al progetto della centrale elettrica.

376 "no" nella lettera inviata a Terna
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E' stata inviata sabato mattina, 15 gennaio, a Terna, la lettera di osservazioni firmata in settimana da 376 villaschi (in coda fuori dal municipio nelle due serate previste) contrari al progetto della centrale elettrica Poschiavino. Ne riportiamo alcune parti. "A seguito dell’analisi del progetto i sottoscritti proprietari, conduttori dei fondi agricoli, nonché cittadini di Villa di Tirano, esprimono completa contrarietà al progetto ed invitano il proponente a rivedere l’opera valutandone inoltre lo spostamento al di fuori dell’area agricola omogenea definita piana di Villa di Tirano".

Motivi

I motivi: "L’ambito oggetto di localizzazione della stazione RTN Poschiavino risulta essere un importante Ambito Agricolo Strategico, così come definito dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Sondrio; esso definisce questi ambiti come aree vaste di rilevante valore sia economico che paesistico, comprendenti tipologie colturali di pregio. Per tali aree il piano prescrive la permanenza dell’uso agricolo o, eventualmente, il loro utilizzo per interventi di rinaturalizzazione. In termini pratici la piana di Villa misura sui 110 ettari ed è conformata come area agricola omogenea dotata di impianto pluvirriguo che consente anche la funzione antibrina; nel corso degli anni enti territoriali e privati cittadini hanno investito risorse finanziare per garantire un elevato livello di efficienza agronomica. La piana fa parte del Consorzio di Miglioramento Fondiario Sponda Soliva che da oltre 50 anni si occupa del miglioramento fondiario di questa piana. I suoli della piana di Villa sono particolarmente favorevoli alle coltivazioni praticate e tale dato viene avvalorato dalla Carta della capacità d’uso dei suoli del fondovalle Valtellinese, elaborata dal ERSAF".

Dislocazione

Appare ovvio che "la dislocazione della stazione elettrica andrebbe a compromettere non solo i terreni occupati ma tutto il sistema agronomico della piana con tutti i conseguenti danni nelle diverse componenti descritte, andando a compromettere una delle più importanti aree agricole strategiche della Valtellina. Nell’area è presente anche un altro consorzio di miglioramento fondiario, denominato Consorzio di Miglioramento fondiario Sponda Destra Adda e Poschiavino, il quale si occupa oltre al resto di mantenere in funzione un’importante rete di rogge e canali atti all’irrigazione dei campi. Il progetto della stazione non tiene per niente conto di questa rete e determina il parziale disfacimento con ripercussioni anche al di fuori dell’ambito di intervento. La piana di Villa per la sua compattezza, estensione ed organizzazione è una delle poche che si prestano allo sviluppo di coltivazioni e allevamenti con certificazione "Bio"; già alcune aziende presenti lo praticano. La realizzazione della stazione elettrica come qualsiasi altra opera che consuma suolo agrario, determina la perdita irrimediabile di questa opportunità".

Danni

Oltre al danno al settore agricolo nel suo complesso, "va tenuto presente come le aziende agricole verrebbero penalizzate a causa dell’esproprio di terreni". E poi "la realizzazione della stazione elettrica comporterebbe il coinvolgimento di quasi 2 km di Sentiero Valtellina il quale subirebbe un grave degrado; inoltre andrebbero persi diversi tratti della maglia delle strade campestri". Nondimeno, "la zona in questione rappresenta, dal punto di vista identitario, una ricchezza; può pertanto essere identificata come “paesaggio identitario”. In virtù di ciò, il presente territorio va salvaguardato secondo le specifiche tutele vigenti. La costruzione di una stazione come quella prospettata, porterebbe le persone a muoversi con la macchina per cercare zone più consone". E non è tutto: "Il progetto non tiene conto di fondamentali aspetti archeologici che potrebbero essere coinvolti nella costruzione della stazione elettrica, soprattutto per la presenza di un antico insediamento abitativo e produttivo".

Ferrovia

Ancora: "Il progetto di costruzione della stazione elettrica Poschiavino sembra non tenere conto di alcuni elementi prescrittivi di piani, programmi e progetti già adottati e approvati da enti competenti: programma/progetto di ammodernamento della linea ferroviaria Milano-Tirano, PTRA Media Alta Valtellina il quale prevede la valorizzazione della Greenway dell’Adda, Piano Territoriale Regionale Lombardo e più nello specifico con il Piano Paesaggistico Regione Lombardia, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, Rete Ecologica Regionale, Provinciale e Comunale, Piano di Governo del Territorio del Comune di Villa di Tirano". Infine: "Il discorso in merito alla razionalizzazione delle linee dell’energia elettrica e della costruzione di una stazione elettrica denominata “Poschiavino” risale al 2003; negli accordi originali si prevedeva la realizzazione della stazione estremamente più ridotta, in una zona differente rispetto a quanto ora prospettato, sul territorio di un altro Comune. L’individuazione dell’area non tiene conto della presenza di aree residuali libere, agricole e non, nelle vicinanze del nodo elettrico di Tirano; aree che di fatto non costituiscono più un ambito agricolo omogeneo nè ambito ambientalmente rilevante".

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