Canonico della Basilica

Addio a don Marco Granoli

Il saluto degli altri sacerdoti.

Addio a don Marco Granoli
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Il Santuario lo piange.

Addio a don Marco Granoli

E’ mancato nella notte di domenica don Marco Granoli, canonico del Santuario di Madonna. E lo hanno ricordato don Gianpiero e don Ambrogio. "Non ti sei smentito, fino alla fine. Ci hai salutato in punta di piedi, in silenzio, come nel tuo stile riservato. Per noi che ti conosciamo da sempre è stata una dolorosa, crudele ‘mazzata’. È vero, abbiamo pianto. Il cuore è però colmo di serenità perché siamo certi che alla porta della casa del Padre sei stato accolto così: “Vieni, servo buono e fedele...”. Per te è sorto il giorno eterno, senza tramonto, amore dilatato all’infinito, piena beatitudine. Ci siamo voluti bene, non volevamo perderti. Sei stato una delle tante vittime che in questi giorni purtroppo pagano anche il prezzo dell’età. Non hai idea quante persone ci hanno manifestato la loro vicinanza".

Statura umana

Infine: "È così emersa la tua reale statura umana, ma soprattutto sacerdotale. La gente ha evidenziato le tue doti di umiltà, gentilezza, disponibilità, semplicità, capacità di ascolto, prudenza e tanto fervore nella preghiera. Una persona ci ha sussurrato: ‘Ha amato Dio, ha amato i preti’. È vero, con la tua vita ci hai detto molto di Dio. Sei stato prete-prete, come voleva il venerabile don Folci. Sei stato educatore operoso e dinamico di moltissimi ragazzi e giovani in Vaticano, a Sessa Aurunca, a Civita Castellana e a Milano. La Madonna, di cui sei stato un innamorato, ti ha voluto vicino a Gallivaggio e a Tirano. Eri refrattario ai festeggiamenti ufficiali. Hai però scelto il posto migliore per celebrare il tuo cinquantesimo di sacerdozio. Non ti sei smentito: hai fatto di testa tua. Un’ ultima sofferenza interiore dobbiamo manifestare: non abbiamo nemmeno potuto vegliarti e celebrare il funerale. Non ti sei smentito: ci precedi. Ne siamo certi: stai già vegliando su ciascuno di noi, su tutti coloro che hai conosciuto, in modo particolare le sorelle, la nipote e il nipote".

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