Addio a Monsignor Eugenio Balatti: il saluto del Vescovo Oscar Cantoni
Celebrate oggi le esequie del sacerdote recentemente scomparso.
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Il Vescovo di Como, Oscar Cantoni, ha presieduto oggi le esequie di Monsignor Eugenio Balatti, conosciuto da tutti come don Ambrogio. La celebrazione si è svolta con intensa partecipazione e profonda commozione, ricordando un uomo che ha dedicato tutta la sua vita alla Chiesa e alla comunità, con un cuore mite e generoso.
Addio a Don Ambrogio
Nell'omelia, il Vescovo Cantoni ha sottolineato come la dipartita di don Ambrogio sia avvenuta in una data particolarmente significativa:
"Don Ambrogio è stato chiamato dal Padre alla pienezza della vita in un giorno speciale, in una data molto significativa per noi cristiani, quella in cui la Chiesa festeggia tutti i Santi e manifesta la sua gioia per tanti nostri fratelli e sorelle che godono già della visione di Dio e partecipano dei suoi beni."
In questo contesto, il Vescovo ha ricordato il legame profondo che univa don Ambrogio alla beata suor Maria Laura, il cui martirio a Chiavenna lo aveva segnato profondamente.
"Si commuoveva profondamente, don Ambrogio, fino alle lacrime, parlando di suor Maria Laura," ha ricordato Cantoni, evidenziando come la bontà e il sacrificio della religiosa rappresentassero per don Ambrogio una fonte di ispirazione continua e lo avessero arricchito nel suo ministero pastorale.
La vita di don Ambrogio è stata una testimonianza vivente di dedizione e amore per il prossimo. Dal suo primo incarico come vicario parrocchiale a Cadorago, fino alla parrocchia di San Rocco in Como, e poi per ventidue anni a Chiavenna, ogni ruolo assegnatogli è stato per lui un’opportunità di crescita e di servizio.
"Ha compiuto questi compiti ministeriali con semplicità e gioia, nel generoso dono di sé, senza risparmio alcuno," ha sottolineato il Vescovo, evidenziando come don Ambrogio fosse sempre disponibile verso gli altri, accogliendoli con affabilità e saggezza.
Cantoni ha poi voluto riconoscere in don Ambrogio l'incarnazione di una delle Beatitudini proclamate nel Vangelo del giorno: la mitezza.
"Beati i miti, perché erediteranno la terra," ha citato, spiegando come la mitezza di don Ambrogio fosse la virtù che meglio definiva la sua personalità. "La mitezza è la viva immagine di Cristo, buon pastore, 'mite e umile di cuore'. I miti assomigliano a Gesù. Anche don Ambrogio sapeva avvicinare le persone con grande amabilità," ha aggiunto. Questa caratteristica, per il Vescovo, rappresenta il frutto di un lungo cammino ascetico, che porta a esercitare la pazienza e a non lasciarsi condizionare dai giudizi altrui. Don Ambrogio incarnava così la figura di un pastore umile e rispettoso, che sapeva entrare in contatto con il cuore delle persone senza imporsi.
Concludendo l'omelia, il Vescovo Cantoni ha espresso la gratitudine di tutta la Diocesi per l'opera instancabile e preziosa di don Ambrogio:
"Caro don Ambrogio: ti ringrazio per il tanto bene che hai distribuito lungo il tuo lungo e fecondo ministero, con il quale hai onorato la nostra Diocesi, che a sua volta ti riconosce come uno dei suoi figli più virtuosi e stimati."
Nelle sue parole, un riconoscimento profondo per un uomo che ha servito senza mai chiedere nulla in cambio, lasciando un'impronta indelebile nella comunità e nei cuori di coloro che ha incontrato.