Villa di Tirano

Tangenziale di Tirano, il sindaco di Villa: "Anas non ci ha ascoltato"

Marantelli conferma che "il progetto esecutivo non ha recepito le nostre osservazioni".

Tangenziale di Tirano, il sindaco di Villa: "Anas non ci ha ascoltato"
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L'approfondimento di Centro Valle sui danni ambientali che inevitabilmente la tangenziale di Tirano porterà al territorio di Villa di Tirano ha suscitato una serie di argomentazioni al sindaco villasco Franco Marantelli, che è stato chiamato in causa da molti intervistati per le presunte mancate osservazioni sul tracciato. Il primo cittadino conferma che si tratterà di un danno ambientale notevole per Villa, ma chiarisce le posizioni avute nel tempo dalla sua amministrazione, elenca tutte le richieste fatte e rimaste inascoltate e soprattutto indica quelle che saranno le pretese che il Comune avanzerà in questa ultima fase precedente all’inizio dei lavori. Siamo contenti di ospitare le riflessioni del primo cittadino sperando possano fare un po’ di chiarezza in più sul grande dazio che Villa dovrà pagare alla nuova viabilità valtellinese. Un dazio ammesso ormai da tutti.

Marantelli

Quindi vediamo nel dettaglio la posizione del sindaco. "Sul numero del 23 gennaio scorso - l’esordio di Marantelli - Centro Valle riserva un ampio e giusto spazio a diverse valutazioni sul progetto della cosiddetta tangenziale di Tirano. E’ vero che l’impatto sul territorio è notevole e non certo migliorativo del paesaggio e dell’ambiente. La penalizzazione maggiore è per l’attività agricola in un territorio nel quale sono garantiti i prioritari servizi per le colture (viabilità, irrigazione, antibrina). Però tutti sembrano d’accordo sul fatto che un decisivo miglioramento della grande viabilità sia necessario. Se ne è parlato per decenni. Diverse sono state anche le ipotesi progettuali. Sempre si è sostenuto che dovevano essere ricercate soluzioni rispettose dell’ambiente e dei fondi agricoli. L’ipotesi alternativa più radicale è quella, già discussa negli anni ‘80 del secolo scorso, che propone, e proponeva, un lungo tratto in galleria a partire dalla contrada S. Bernardo. L’occupazione del territorio sarebbe stata parzialmente inferiore. Ma l’impatto ambientale fino a S. Bernardo sarebbe stato peggiore, con un reale “sventramento” della piana di Stazzona, il cosiddetto “Predasc”, e un rilevato ancora più vicino all’abitato di Stazzona. Questa soluzione è sempre stata esclusa, dalle istituzioni superiori, per i costi e per la “pericolosa” interferenza con il canale che dall’invaso di Sernio alimenta la centrale idroelettrica di Stazzona".

Parere

Il Comune di Villa, nel marzo 2018, "ha dato un parere favorevole, ma condizionato, al progetto definitivo che ha portato all’attuale soluzione esecutiva. Il progetto definitivo manteneva l’attuale provinciale per il collegamento con Tirano e vedeva scorrere in parallelo la nuova statale 38. L’osservazione del Comune tendeva a contenere ancora di più la fascia occupata, comunque in fregio al fiume Adda, richiamava l’attenzione sulle problematiche di sicurezza idraulica per prevenire i rischi di esondazione, evidenziava la necessità di adeguati raccordi per i fondi agricoli ed efficaci mitigazioni acustico/ambientali. La sorpresa è arrivata dal progetto esecutivo, trasmesso al Comune nell’aprile 2020. Le osservazioni presentate non sono state recepite e l’occupazione di terreni è aumentata con peggioramento anche dell’impatto ambientale".

Ipotesi

Quindi? "L’ipotesi che la progettazione esecutiva rivedesse in negativo il progetto definitivo, aveva indotto il sindaco a sollecitare un incontro con Anas, avvenuto nel dicembre 2018 con rappresentanti di elevata responsabilità dirigenziale, per ribadire le richieste e richiedere assicurazioni sul fatto che il progetto non venisse variato con effetti peggiorativi. Il risultato non è stato quello auspicato e sollecitato".
Il progetto prevede, "quali elementi negativi ulteriori, un diverso, invasivo, raccordo da Motta e una nuova, e più larga, strada provinciale che corre a sud ed in fregio alla nuova statale 38. La vecchia provinciale resta ancora tutta, non si capisce perché. Appena presa visione, il Comune, con nota dell’aprile 2020, ha richiesto formalmente un incontro con Anas per affrontare le problematiche emerse, proponendo già ipotesi di modifiche tese a diminuire l’impatto ambientale e l’occupazione di terreni agricoli. Si propone, in sintesi, di adeguare la strada comunale esistente per il collegamento con S. Bernardo, e con Tirano, già comunque garantito dalla nuova statale 38. Si richiede la formazione di un collegamento ciclopedonale Stazzona-Villa che eviti l’attraversamento a raso della rotonda. A questo proposito va valutato se, per l’abitato di Stazzona, non sarebbe stato più impattante un manufatto stradale sopraelevato. Si propone di destinare la dismessa strada provinciale a nuova tratta, in maggiore sicurezza, del Sentiero Valtellina, con attraversamento ciclo pedonale dell’Adda a San Bernardo. Dal confronto con Anas si confida di poter, in questo modo, mitigare parzialmente il grave impatto che avrà la tangenziale. Che comunque è necessaria e utile per il futuro della nostra realtà socio-economica".

Mitigazioni

Insomma, il sindaco ci conferma che per Villa sarà un grave impatto ambientale, come conferma che il progetto esecutivo non ha rispettato le osservazioni presentate e l’occupazione di terreni è aumentata. Ma, dal canto suo, porta avanti la battaglia per ottenere almeno quelle opere di mitigazione che certamente appaiono solo un contentino rispetto alla maestosità dell’opera, però assolutamente irrinunciabile.

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