ordine pubblico

Ancora violenza e mala movida, Questore fa chiudere il Bar Desa a Sondrio

Il provvedimento durerà quindici giorni.

Ancora violenza e mala movida, Questore fa chiudere il Bar Desa a Sondrio
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La terza chiusura e sospensione della licenza per la somministrazione di alimenti e bevande dell'esercizio pubblico con insegna "Bar Desa", sito in Sondrio, in P.le Bertacchi nr. 22, è stata disposta per motivi di ordine pubblico e sicurezza dei cittadini, anche con la finalità di impedire, attraverso la temporanea chiusura del locale, il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale.

15 giorni di chiusura

Il provvedimento, che prevede la chiusura del locale per quindici giorni come disposto dal Questore di Sondrio, Carlo Mazza, ai sensi dell'art. 100 del Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza, è stato notificato alla titolare dell'esercizio commerciale nel corso della mattinata.

Tale provvedimento, eseguito stamane da personale della Divisione di Polizia Amministrativa e di Sicurezza, segue ad un primo della durata di cinque giorni, adottato nel mese di gennaio 2023 e ad un secondo di dieci giorni, adottato lo scorso dicembre, ed è conseguenza dei numerosi interventi resisi necessari dal verificarsi di molteplici episodi che hanno continuato a costituire turbativa per l'ordine, la sicurezza, l'incolumità e la quiete pubblica e che hanno, altresì, riscontrato la presenza di diversi pregiudicati tra gli avventori del locale.

Determinante, nella scelta adottata, è quanto accaduto lo scorso venerdì 3 maggio, ove personale della Questura interveniva in quanto una chiamata alla Sala operativa segnalava la presenza all'interno del locale di un soggetto che, in evidente stato confusionale, minacciava di accoltellare una ragazza e le stesse dipendenti del bar. L'uomo, pluripregiudicato, è stato in seguito tratto in arresto per resistenza a Pubblico Ufficiale e denunciato a piede libero per oltraggio, percosse, minaccia grave e porto abusivo d'armi o oggetti atti ad offendere. In particolare, l'intervento ha richiesto l'utilizzo della pistola “Taser” ad impulsi elettrici per immobilizzare la persona che aveva aggredito gli stessi operanti.

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