Bella Ciao in ogni casa, l'invito dell'ANPI di Sondrio
Spiega Egidio Melè: "Quest’anno il 25 aprile non potrà essere ricordato e celebrato con le consuete manifestazioni pubbliche ed un pensiero non può che andare alle vittime del virus e a quanti si sacrificano ogni giorno per garantirci salute e sopravvivenza almeno dignitosa".
L'ANPI di Sondrio e nella persona di Egidio Melè in una nota diffusa alla stampa vuole ricordare l'importanza del celebrare il 25 aprile anche quest'anno in un momento di difficoltà caratterizzato anche dalla sofferenza di molti. Difronte all'impossibilità di organizzare manifestazioni pubbliche, la proposta è quella di suonare e cantare Bella Ciao dai balconi e dalle finestre domani alle 15.
Italia libera e democratica
Circa 1100 i combattenti della Resistenza in provincia di Sondrio. Di questi, 140 i partigiani caduti in combattimento e 48 civili al pari caduti in azioni di supporto o a causa di rastrellamenti o rappresaglie fasciste contro l’inerme popolazione civile. 144 mutilati ed invalidi valtellinesi e valchiavennaschi nella lotta di Liberazione a partire dall’ 8 settembre 1943 fino al 3 maggio 1945, con l’ultimo tedesco scacciato dal nostro suolo. E’ questo il prezzo umano pagato dalla nostra provincia per la conquista della libertà. - Scrive Egidio Melé Presidente ANPI di Sondrio - Dei combattenti partigiani sopravvissuti alla fine della guerra, quelli oggi ancora in vita si contano ormai sulle dita di una mano. Non per questo la nostra provincia, insignita di medaglia la Valor Militare per la lotta partigiana, può permettersi di stendere il velo dell’ oblio sul loro sacrificio. Che non fu fine a sé stesso, cioè al solo di sconfiggere il nemico fascista e la sua dittatura, ma per consegnare ai loro contemporanei, anche a quelli che stettero dall’altra parte, col fascismo, un’Italia libera e democratica.
Non si possono scordare
Lo fecero anche e specialmente per consegnare quei valori di libertà e di uguaglianza alle future generazioni, gettare cioè le basi per un Paese libero, democratico, giusto, moralmente ed economicamente ricco. Dimenticare quei nostri eroi di allora significa non comprendere appieno il valore inestimabile di ciò che questi partigiani ci hanno regalato, in Valtellina e Valchiavenna, in Italia e in tutta Europa.
Democrazia a rischio
Melè continua: Piero Calamandrei ebbe modo di dire in un suo famoso discorso nel lontano 26 gennaio 1955, che la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto sia importante quando viene a scarseggiare. La nostra Costituzione, in vigore dal 1948, contiene ogni indicazione ed ogni prescrizione necessarie affinché il nostro possa essere un Paese libero e felice. Che dopo 72 anni non possiamo dire lo sia del tutto dipende in massima parte dal fatto che la nostra Costituzione non è attuata in ogni sua parte, in ogni suo valore. Non tanto nelle leggi, che ci sono e in abbondanza, ma nel costume, nella pratica quotidiana di troppi cittadini e di tanti, ancora troppi operatori delle Istituzioni e della politica. Troppe le disuguaglianze, troppa l’indigenza diffusa fra la popolazione, troppa la corruzione, troppi i redditi nascosti, i lavori irregolari, in nero, precari e sfruttati. Ancor troppo pervasive le mafie di ogni genere e natura. Tutto ciò può mettere in pericolo la nostra democrazia.
Bella ciao
L’ANPI ha lo scopo di mantenere viva la memoria per trasmetterla ai giovani, che non sempre trovano nella scuola la necessaria formazione sulla storia più recente e sui valori della Costituzione. Quest’anno il 25 aprile non potrà essere ricordato e celebrato con le consuete manifestazioni pubbliche ed un pensiero non può che andare alle vittime del virus e a quanti si sacrificano ogni giorno per garantirci salute e sopravvivenza almeno dignitosa.
L’ ANPI propone che alle ore 15 del 25 aprile dalle finestre e dai balconi le persone cantino o suonino “Bella Ciao”, ormai universalmente riconosciuta come la canzone della libertà di tutti i popoli. Conclude Egidio Melè