Incontro

Case di riposo, la Valle fa fronte comune per affrontare l'emergenza

Sotto i riflettori tutte le criticità finanziarie e di personale.

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Case di riposo al centro del vertice svoltosi ieri, martedì 9 giugno 2020, in videocobferenza. Alla riunione, presieduta dal prefetto Salvatore Pasquariello, hanno preso parte il direttore generale dell'Ats della Montagna, i responsabili delle Rsa di Sondrio, Tirano, Chiavenna, Teglio, Dubino e Talamona. Con loro i sindacalisti di Cgil e Cisl e il presidente della Provincia.

Case di riposo, tante le questioni aperte

Sono ancora tante le questioni aperte. E se l'emergenza sanitaria pare ora superata dopo la crisi di qualche settimana fa, restano ancora sul tavolo diverse problematiche. La prima riguarda la disponibilità chiesta alle Rsa di accogliere dei pazienti Covid se dovesse verificarsi una nuova ondata pandemica in autunno. Un fatto che potrebbe portare per alcune strutture a una diminuzione non sostenibile dei posti disponibili. Si lavora dunque a una soluzione alternativa con l'Ats che sta individuando spazi diversi per le cosiddette strutture di sorveglianza, una delle quali potrebbe essere al Morelli, dove è già attiva da diverse settimane.

La questione del personale

Altra questione è quella legata alla carenza di personale che in questa fase di è acuita a causa di malattie e quarantena alla quale sono stati sottoposti numerosi addetti sanitari e socio-sanitari. Si tratta però di un quadro non omogeneo visto che ci sono alcune strutture, l'esempio è quello di Morbegno, nelle quali vi sono esuberi tanto che si è dovuto fare ricorso alla cassa integrazione. L'obiettivo è ora quello di potenziare la formazione affiancando al corso di laurea in Scienze infermieristiche di Faedo anche percorsi per operatori specializzati socio-sanitari. Sul fronte economico-finanziario si sta attendendo una delibera regionale per consentire alle strutture che sono in crisi di liquidità di accedere a strumenti che consentano loro di superare l'emergenza. E su questo, così come sul fronte della formazione, il presidente della Provincia e il direttore generale dell'Ats hanno assicurato il proprio impegno nella ricerca di soluzioni adatte. Il sindacato ha inoltre proposto la creazione di creare una sorta di associazione tra le diverse Rsa provinciali per avere un unico interlocutore e, laddove possibile, anche superare le criticità legate all'assenza o all'esubero di personale. Idea appoggiata sia dal prefetto che dall'Ats.

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