Caso castagne, striscione contro Centro Valle
L'azione "rivendicata" dalla Rete Antifascista

Uno striscione contro Centro Valle è stato affisso questa notte all'esterno della nostra sede. E' chiaramente legato al caso delle castagne raccolte in grande quantità dai migranti in Bassa Valle.
Striscione contro Centro Valle firmato Antifa
"Giornalismo e migranti sono cose serie Centro Valle no". Questo il testo della scritta sullo striscione rosso che è stato affisso nel cuore della notte all'esterno della redazione sul lato che guarda verso via Parolo. Lo striscione è firmato "Antifa", ovvero la rete antifascista che poi su Facebook ha "rivendicato" l'azione. Rimosso questa mattina, è stato consegnato agli agenti della Digos della Questura per gli accertamenti del caso.
Il legame con il servizio sulle castagne
Il testo scritto sullo striscione non fa un riferimento diretto. Ma appare chiaro - anche dalla successiva "rivendicazione" - che l'iniziativa dimostrativa della Rete Antifascista è legata al servizio pubblicato la scorsa settimana dal nostro settimanale e riferito alla situazione che si sta verificando in Bassa Valle. . Nel pezzo avevamo riportato le segnalazioni giunte da numerosi residenti della zona e dai proprietari dei boschi. Ci avevano raccontato della presenza di gruppi numerosi di giovani stranieri che facevano - e fanno tutt'ora - incetta di castagne. Frutti che poi vengono messi in vendita.
E' esploso il caso
Dopo il lancio anche sul nostro sito, oltre che sul giornale cartaceo, è esploso un vero e proprio caso. Soprattutto su Facebook sono stati tantissimi i commenti all'articolo. E molti ci hanno tacciato di razzismo o di aver enfatizzato una cosa non certo scandalosa. A onor del vero molte sono state anche le reazioni positive.
Noi facciamo il nostro mestiere e ci mettiamo la faccia
Dal canto nostro ci siamo limitati a fare il nostro mestiere. Abbiamo raccolto una segnalazione. L'abbiamo verificata e l'abbiamo quindi scritta. Ponendo anche qualche domanda che forse è sfuggita ai contestatori. Nell'articolo, infatti, abbiamo chiaramente scritto che i migranti non commettono nessun reato. E ci siamo anche chiesti chi avesse dato loro l'indicazione di andare a raccogliere le castagne in così grande quantità. Il sospetto che abbiamo avanzato - che poi è una certezza - era quello che i frutti venissero quindi messi in vendita. E che magari qualcuno approfittasse della situazione per guadagnarci. Con questo non avevamo l'intenzione di ergerci a paladini dei ragazzi stranieri forse sfruttati. Così come non avevamo intenzione di avviare una campagna xenofoba nei loro confronti.
Domani su Centro Valle
L'unico neo del servizio, a nostro avviso, era quello che non fosse completo. Purtroppo la scorsa settimana non siamo riusciti a dare una risposta alla domanda relativa al fatto che forse qualcuno aveva spinto i migranti a raccogliere le castagne nei boschi. Lo facciamo nel numero che sarà in edicola domani, sabato 14 ottobre. Perché? Semplicemente perché è il nostro mestiere: dare una notizia, porre delle domande e quando ci riusciamo fornire le risposte.