L'indagine

Coltivava marijuana: sequestrati 40 chili di droga

In manette è finito un sondriese di 39 anni.

Coltivava marijuana: sequestrati 40 chili di droga
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Un maxisequestro di circa 40 chili di droga, nella fattispecie marijuana, che era destinata alle attività di spaccio sul nostro territorio. E' quanto hanno scoperto i Carabinieri con un'indagini che ha portato alla scoperta di una piantagione a Castello dell'Acqua e all'arresto del presunto responsabile, un sondriese di 39 anni.

Coltivava marijuana: sequestrati 40 chili di droga

Nella giornata di ieri, 9 agosto 2022, i Carabinieri della Compagnia di Sondrio hanno tratto in arresto un sondriese di 39 anni, sorpreso in possesso di un’ingentissima quantità di hashish e marijuana che egli stesso aveva coltivato, conservato e confezionato. L’attività informativa svolta discretamente nella zona boschiva di Castello dell’Acqua   da parte dei militari della Sezione Operativa della Compagnia di Sondrio ha permesso, dopo mirate ricerche, di localizzare un casolare nelle cui pertinenze era presente una coltivazione di diverse piante di canapa.

Nella mattinata di ieri è stata quindi eseguita una perquisizione a seguito della quale i Carabinieri dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Sondrio hanno rinvenuto circa 4 chilogrammi di infiorescenze di marijuana, oltre 36 chilogrammi tra trinciato e residui di steli e piante di canapa  pronti per la commercializzazione. Sequestrati anche 90 grammi di hashish e tutto un complesso di materiali utili sia alla coltivazione (serra artigianale, lampada alogena e sistema di ventilazione) sia alla produzione (una pressa per produrre olii e resine di canapa) sia al confezionamento (bilancino elettronico di precisione, macchinetta plastificatrice e bustine in cellophane).

La droga doveva essere smerciata in Valle

Tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro mentre l’uomo è stato arrestato ed associato presso il carcere di Sondrio, ove è stato posto a disposizione della Procura della Repubblica di Sondrio.

Gli investigatori dell'Arma ritengono che l’ingente quantità di stupefacente rinvenuto fosse destinato ad essere immesso sul territorio della Valtellina per la vendita illegale al dettaglio, con tutte le nefaste conseguenze che il consumo di essa avrebbe avuto nelle persone che l’avrebbero acquistata.

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