Il lutto

Coronavirus, i salesiani piangono don Agostino Sosio

Per molti anni fu incaricato dell’oratorio San Rocco di Sondrio e dal 1995 al 2001 Direttore dell’Opera Salesiana sempre nel capoluogo valtellinese.

Coronavirus, i salesiani piangono don Agostino Sosio
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Nel primo pomeriggio di oggi, mercoledì 25 marzo 2020, si è spento presso l’Ospedale di Sesto San Giovanni, don Agostino Sosio, era da coronavirus.

Per tanti anni era stato a Sondrio

Don Agostino aveva 66 anni ed era originario originario di Semogo, frazione di Valdidentro. Era già da giorni ricoverato in ospedale a Sesto San Giovanni in terapia intensiva. Don Agostino, salesiano, sacerdote da 38 anni, per molti anni fu incaricato dell’oratorio San Rocco di Sondrio e dal 1995 al 2001 Direttore dell’Opera Salesiana sempre nel capoluogo valtellinese. Dal 2005 al 2011 fu Ispettore (superiore religioso) dell’Ispettoria Lombardo Emiliana. Dal 2011 divenne Direttore e Parroco della comunità pastorale ‘S. Maria Ausiliatrice e San Giovanni Bosco a Sesto San Giovanni.

Il dolore della comunità dei salesiani

“Ci uniamo al lutto dei familiari e dei confratelli della nostra ispettoria - afferma don Giacinto Panfilo, Direttore dei Salesiani di Sondrio - e lo affidiamo alla misericordia del Signore. Quando sarà terminata l’emergenza sanitaria celebreremo la santa messa di suffragio con tutti i fedeli nella chiesa di San Rocco”. A partire dalla giornata di oggi l’Istituto Salesiano di Sondrio mettete a disposizione un indirizzo email (intenzioni.sondrio@salesiani.it) tramite il quale chi desidera può far giungere alla comunità salesiana le proprie richieste di preghiera che saranno presentate al Signore ogni giorno nella santa messa quotidiana celebrata, seppure a porte chiuse, nell’Istituto Salesiano. Le intenzioni posso riguardare persone, vive o defunte, situazioni particolari, richieste e ringraziamenti. “Crediamo sia un piccolo gesto per essere vicini a ciascuno in questo momento di fatica e di emergenza - comunicano i salesiani - e assicuriamo la nostra preghiera per tutti, in particolari i più giovani, i malati e chi è chiamato a operare e a gestire questa situazione”.

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