La situazione

Covid in Valtellina: preoccupante crescita dei contagi negli ultimi giorni

I ricoverati sono 33 ai quali si aggiungono i 10 in via di guarigione assistiti nel Presidio di Morbegno

Covid in Valtellina: preoccupante crescita dei contagi negli ultimi giorni
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Qualche settimana fa, a seguito della progressiva diminuzione dei ricoveri, era stato possibile riunire su un unico piano, il primo, del primo padiglione dell'Ospedale Morelli, i malati covid-19, ma alla fine della settimana scorsa si è reso necessario attivare altri dieci posti letto al terzo piano.

Oggi i pazienti in cura sono 33, perlopiù anziani e fragili con patologie pregresse la cui situazione si è aggravata a seguito dell'infezione.

Crescita dei contagi

Dalla metà di aprile, quando erano circa 50, i ricoverati erano scesi fino a poco più di 20 all'inizio di giugno, ma nelle ultime settimane si sta assistendo a una preoccupante crescita dei contagi. Una decina di paucisintomatici, ovvero in via di guarigione, residenti nella Media e nella Bassa Valle, sono stati trasferiti presso il Presidio Ospedaliero Territoriale di Morbegno, come già avveniva nei mesi scorsi. A giugno sono stati accolti 116 pazienti, circa 4-5 al giorno, mentre dall'inizio dell'anno si sono registrati 1252 nuovi ricoveri e 65 decessi, di cui la metà di persone non vaccinate.

Fase delicata

"I dati relativi ai contagi e ai ricoveri ci dicono che il virus circola ed è altamente contagioso nelle nuove varianti - sottolinea il direttore generale Tommaso Saporito -: stiamo attraversando una fase molto delicata che richiede la massima attenzione da parte del sistema sanitario e dei cittadini. La mascherina non è più obbligatoria ma è opportuno essere prudenti nelle situazioni in cui la contemporanea presenza di molte persone in un ambiente chiuso aumenta esponenzialmente il rischio di contagio. Aerare i locali, indossare correttamente la mascherina a copertura di naso e bocca e igienizzare frequentemente le mani sono comportamenti non soltanto consigliati ma auspicati a salvaguardia della salute di tutti. Se per la maggior parte delle persone il covid-19 si traduce in un raffreddore o in un po' di spossatezza, che si risolvono in pochi giorni, per anziani e fragili può significare il peggioramento di condizioni di salute già precarie e il ricovero in ospedale. Come sempre raccomandiamo la massima cautela e invitiamo a non sottovalutare un virus che può fare ancora molto male".

Sul fronte delle vaccinazioni, la quarta dose è stata sin qui somministrata a 4267 persone, di cui 3407 ultraottantenni e il resto immunocompromesse.

In particolare, soltanto il 20% degli anziani che si erano sottoposti alla terza dose si è prenotato per la quarta, nonostante il servizio continui ad essere svolto capillarmente dall'Asst o dalle farmacie convenzionate, con tempi di attesa praticamente nulli. Chi accede al portale regionale, infatti, ottiene l'appuntamento entro pochissimi giorni.

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