Idroelettrico, Rossi (Cgil): "Se il modello è quello del Trentino a noi va bene"
Intanto il comitato programma una serie di incontri con i cittadini.

Torna sotto i riflettori il dibattito legato all'idroelettrico e all'attesa per la nuova leggere regionale che consentirà di rinnovare le concessioni scadute e, questa è una delle ipotesi, portare il pubblico direttamente nella gestione.
Idroelettrico, la posizione del sindacato
"Se il modello sul quale si sta formando la legge regionale è quello del Trentino, come sindacato lo sposiamo. Lì c’è una società, la Dolomiti Energia, che ha 1,4 miliardi di fatturato annuo con 1300 dipendenti diretti". A parlare è Valter Rossi (Cgil) che con il collega Mattia Pinalli (Cisl) sta seguendo per il sindacato la partita. Il riferimento è all'attesa per il varo della legge regionale che dovrà affiancare quella nazionale e permettere appunto il rinnovo delle concessioni scadute. Magari proprio come in Trentino, dove la parte pubblica è entrata direttamente nella partita. "Quello che ci sentiamo di dire come sindacato è che i temi di occupazione e lavoro trovino in questa discussione lo spazio e l'attenzione che meritano - ha aggiunto Rossi - Siamo preoccupati per le politiche di esternalizzazione delle società oltreché per il fatto che manca una discussione sul territorio".
Il comitato incontra i cittadini
Accanto al sindacato c'è Fausto Pruneri, in rappresentanza del comitato di cittadini nato per la razionalizzazione delle linee ad alta tensione e che da qualche tempo sta ragionando anche sulla partita delle concessioni per la produzione di energia idroelettrica. E proprio il comitato, dopo gli incontri con Regione e Provincia sul tema, ha varato un calendario di assemblee pubbliche. La prima sarà a San Giacomo di Teglio il prossimo 9 novembre alle 20.30. Altre sono già previste a Tirano e Mazzo.