Teglio

"Il lupo? Io lo faccio fuori"

Il racconto dell'allevatore attaccato.

"Il lupo? Io lo faccio fuori"
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Marco Cavazzi ha incontrato e bastonato il lupo. L’allevatore di Teglio, 63 anni, non era alla prima esperienza di questo tipo, ma questa volta il lupo lo ha visto bene in faccia e lo ha anche fotografato a pochi metri dalla sua baita in Val Caronella. "Mi sono salvato - racconta ancora in forte stato di agitazione - per puro caso, per fortuna avevo con me un bastone. Con i miei due cani e il bastone siamo riusciti a metterlo in fuga. Ma dall’avvistamento è stato lì per dieci minuti, fermo, immobile. Ho perso una seconda pecora ma non chiedo i danni a nessuno, però la Provincia non ha ancora fatto nulla. Nessuno si è ancora fatto sentire da me. In questi giorni ho chiamato la dottoressa Ferloni ma non c’è stato modo di risolvere, di avere un incontro chiarificatore. Voglio che qualcuno si muova prima che ci scappi il morto. Non ho ancora visto qui nemmeno una guardia della Provincia di Sondrio. Io dichiaro che alla prossima occasione lo ucciderò, specie protetta o meno, poi venga pure la signora Brambilla a difenderlo".

Esasperazione

Cavazzi non usa mezzi termini, ma d’altronde aveva già denunciato un mese fa la predazione di una delle sue 5 pecore da parte del carnivoro mettendo in luce la preoccupazione per la presenza dell’animale in una zona frequentata in particolare nei fine settimana da famiglie con bambini. Venerdì scorso l’animale ha colpito ancora predando un’altra pecora di Cavazzi, un ovino di un anno e mezzo del peso di 60 chili incinta di cui tra l’erba è rimasta solo la carcassa. Il faccia a faccia con il lupo all’alba di domenica. Cavazzi è stato svegliato dai lamenti dei suoi cani e, uscito dalla baita ha notato a una cinquantina di metri proprio il lupo. Un incontro che lo ha spaventato. Per la Provincia ovviamente la priorità è la tutela delle persone, e per questo i funzionari assicurano di stare seguendo con grande attenzione la presenza del lupo in Val Caronella. Ma a Cavazzi questo non basta. "Gli allevatori come me - racconta in conclusione - sono ora davvero esasperati da questa situazione. Non possiamo convivere con un predatore del genere, e siamo pronti a farlo fuori, se non interverrà chi di dovere".

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