La poltrona di Proust in via Molinanca a Chiavenna

Il fac-simile realizzato dall'artista Pamela Napoletano per una provocazione natalizia

La poltrona di Proust in via Molinanca a Chiavenna
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Il porticato di via della Molinanca continua a regalare inaspettate apparizioni. Dopo l'abbagliante gabinetto d'oro (progetto nato fra l'ironia e la denuncia sociale), adesso è la volta di un insolito salotto natalizio. Protagonista della scena è la famosa poltrona Proust di Alessandro Mendini (icona indiscussa del design italiano nel mondo) o, come suggerisce l'artefice dell'idea, un "cartone molto ambizioso".

Una nuova provocazione di Pamela Napoletano

Già, perché l'artista Pamela Napoletano ha trasformato un grosso packaging, pronto per la discarica, nella famosa seduta, perfettamente utilizzabile. Così ci racconta: "Come nelle precedenti iniziative site specific realizzate in Molinanca, il mio intento principale è quello di creare una coscienza sempre più diffusa della bellezza di questo luogo silenzioso di Chiavenna. Una bellezza che merita di essere contemplata e che può essere vista come risorsa: una parentesi in cui rigenerarsi, sospendendo il tran tran quotidiano. E' proprio per questo che ho pensato a un salotto in cui tutti possono accomodarsi e rilassarsi, almeno per un breve momento."

La metafora

Ecco che la poltrona Proust del designer Mendini (scomparso lo scorso febbraio) appare come una metafora: "La amo - dice Pamela - perché rappresenta un dialogo in perfetta armonia fra generi ed epoche differenti. La storia ha un valore molto importante, ma soltanto se si apre al confronto e alla contaminazione con i nuovi linguaggi contemporanei: così facendo riesce a evolvere e a generare una sorta di “memoria viva”. Spesso si crede che le diversità siano inconciliabili, che siano destinate a causare separazioni, quando invece, io credo, dalla loro mescolanza possono nascere sorprendenti meraviglie, come questa poltrona".

Auguri sognanti

In un messaggio di auguri speciale (che potrete leggere seduti nel salotto), l'artista conclude: "…e se un semplice cartone può ambire a essere la bellissima poltrona Proust, allora accomodatevi e sognate l’impossibile!".

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