Bianzone

L’Associazione cacciatori valtellinesi si è confrontata coi cacciatori del Tiranese

Per parlare delle problematiche della caccia.

L’Associazione cacciatori valtellinesi si è confrontata coi cacciatori del Tiranese
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L’Associazione cacciatori valtellinesi ha promosso giovedì sera a Bianzone un partecipato incontro per parlare delle problematiche della caccia nel Tiranese. Problemi atavici, a cui pare nessuno riesca a dare una soluzione, ma che è necessario sviscerare per avere il sentore di quello che è il malcontento dei protagonisti. L’Associazione in questo senso si è dimostrata un’altra volta presente e attiva, con il suo rappresentante nel Comitato di gestione di Tirano Amerino Pirola che ha raccontato i termini di un’esperienza che volge alla conclusione. In pratica l’accusa principale che viene mossa al Comitato di gestione da parte di questa realtà associativa venatoria è quella dell’immobilismo totale verso problemi che si trascinano da anni, e che sono stati tutti evidenziati anche dalla trentina di cacciatori presenti.

Le problematiche

Prima si è parlato dell’importanza del nuovo Piano faunistico per la caccia del futuro. Poi della sofferenza del camoscio, dei censimenti discutibili, del metodo e dei costi del lancio delle lepri, il problema della Riserva Val Belviso, di cui abbiamo molto parlato. In generale, lo ha sottolineato il faunista Alessandro Gugiatti, presente con Vanni Bonolini, una mancanza di visione su quello che il mondo venatorio potrebbe diventare, una vera e propria risorsa culturale e di mantenimento di tradizioni alpine. Problemi che sembrano incancreniti, ma che almeno questa Associazione ha ancora voglia di discutere e affrontare.

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