L'effetto del vaccino è evidente confrontando la situazione del Morelli oggi ed un anno fa
19 ricoverati al Morelli, i tre in condizioni serie non sono vaccinati.
Dall'estate scorsa i pazienti ricoverati all'Ospedale Morelli di Sondalo sono lievemente aumentati ma, da qualche settimana, il loro numero è stabile: oggi sono 19. Nulla a che vedere con il mese di ottobre del 2020 quando, proprio in questi giorni, si assisteva all'inizio della seconda ondata della pandemia: ciò che è cambiato è la disponibilità del vaccino con oltre l'86% dei residenti in provincia di Sondrio che risulta immunizzato dopo aver ricevuto la prima e la seconda dose.
Pazienti non vaccinati e vaccinati
Tra i ricoverati vi sono pazienti non vaccinati e vaccinati, ma quelli che versano in condizioni più serie e che attualmente sono ventilati perché faticano a respirare da soli, tre in totale, non hanno ricevuto il vaccino. Alcuni pazienti vaccinati sono stati ricoverati nel reparto covid-19 perché risultati positivi a seguito dei controlli effettuati al momento dell'arrivo in ospedale per infezioni o fratture, e dunque non presentano patologie respiratorie.
Ci sono casi di persone che, seppure vaccinate, manifestano sintomi da covid-19 che si possono aggravare in presenza di altre patologie o di una situazione già compromessa, com'è avvenuto la settimana scorsa per un paziente che è deceduto.
Effetto della vaccinazione
≪L'effetto vaccinazione è evidente - spiega la dottoressa Chiara Rebucci (in foto), responsabile del reparto covid-19 -: le statistiche dimostrano che il vaccino ha un effetto protettore e noi qui ne abbiamo conferma ogni giorno. Probabilmente assisteremo a un lieve aumento dei ricoveri, ma nulla a che vedere con l'autunno del 2020: con l'arrivo della stagione fredda ci attendiamo un incremento di forme sintomatiche simili all'influenza che nei soggetti vaccinati si presentano con lievi sintomi, mentre chi è più fragile, non vaccinato oppure vaccinato da lungo tempo può avere delle complicazioni che sfociano in altre patologie, proprio come accade per l'influenza. A questo proposito - aggiunge la dottoressa Rebucci -, invitiamo i pazienti non vaccinati che risultano positivi o i vaccinati ad alto rischio di evoluzione, come soggetti con più di 65 anni, obesi, cardiopatici o diabetici, a rivolgersi a noi in presenza dei primi sintomi poiché nella fase iniziale possiamo intervenire somministrando anticorpi monoclonali, mentre quando la situazione si aggrava diventa più difficile intervenire≫.
Scelta responsabile
La preoccupazione della dottoressa Rebucci e delle colleghe dottoresse Marta Benedetti e Francesca Antoniazzi, che seguono i pazienti covid-19, oltre alla dottoressa Patrizia Zucchi, attualmente impegnata nel reparto di Tisiologia, che non fa mancare il suo supporto, è quella di impedire che la situazione degeneri e che il reparto si riempia nuovamente. Il vaccino è una scelta responsabile, anche nella terza dose che per gli anziani può essere somministrata insieme all'antinfluenzale, come già avviene nei centri vaccinali.