"Livigno è il killer del turismo valtellinese"

La riflessione di Mario Cotelli sul Piccolo Tibet

"Livigno è il killer del turismo valtellinese"
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Mario Cotelli, classe 1043, personaggio ben noto nel mondo dello sport e non solo interviene sul ruolo che Livigno ha nel bilancio complessivo della Provincia di Sondrio in termini di turismo. Per l'ex allenatore di sci alpino italiano, nonchè commissario tecnico della Nazionale italiana di sci alpino nel settore maschile dal 1969 al 1978, protagonista quale artefice della Valanga Azzurra, il Piccolo Tibet nasconde più trappole che vantaggi. Riportiamo di seguito il testo integrale del suo intervento:

Livigno come killer del turismo valtellinese

 

Oltre 13 milioni di € incamerati annualmente dal Comune di Livigno coi dazi frutto di un accordo col Governo che risale al 1954, grazie ad Ezio Vanoni , e caricati sulle merci in entrata: € 0,25 su ogni litro di benzina, € 0,155 sul gasolio, oltre ad imposte di diversa entità su alcool, sigarette, profumi etc. Introiti che finanziano soprattutto il turismo. Grazie ai “ Diritti Speciali”, l’APT Livigno dispone di un budget di € 5,10 milioni più 3,5 milioni di ricavi Aquagranda, totale € 8,6 milioni. Più del budget turismo in Regione Lombardia e destinato ai servizi turistici , 75 dipendenti, alla promozione e sponsorizzazione di molti campioni dello sport, anche di una biathloneta altoatesina con cognome tedesco spacciandola per indigena. Livigno grazie ai benefit fiscali avrebbe dovuto rappresentare la locomotiva del turismo in Valtellina perché vale il 55% delle PX ricettive provinciali. Invece, per carenza di solidarieta e di sussidiarietà, forse anche per l’incapacità cronica dei valtellinesi di fare sistema, vedi Bormio Marketing, ne è diventata il killer.

Duty free area

Tutte le merci a Livigno, al di là dei dazi comunali, ( unico caso al mondo di imposizione doganale da parte di un Comune !!) sono dal 1808 esenti da accise perché Duty Free Area. Situazione che ha tagliato le gambe alle attività commerciali del bormiese ( molte costrette alla chiusura) e a quelle Valtellinesi. Penalizzazione che si è ripercossa anche sulle attività turistiche, alberghi, ristoranti e impianti di risalita, a Livigno esenti IVA 10%. Un benefit per i soli impiantisti di oltre € 3.0 milioni all’anno !!! Situazione che favorisce la promozione “Free Ski”, inizio e fine stagione con ski pass gratuito per chi soggiorna in albergo. Una offerta low cost resa possibile dai benefit fiscali. Offerta che rappresenta il 25% delle presenze invernali di Livigno e che purtroppo ha spinto al ribasso i prezzi turistici anche nel resto della Valtellina. Ove i prezzi sono al lordo di IVA mentre a Livigno sono al netto !!!. Per di più con costi inferiori grazie a merci senza accise : gasolio, carni, alcol etc. Una evidente concorrenza sleale rispetto agli operatori valtellinesi.

Diritti Speciali

Nulla da obiettare sula liceità della “Duty Free Area” che, grazie all’assenza di accise, ha sviluppato commerci e turismo ( 110 hotel, 12.000 posti letto, 1.500.000 px ricettive) , creando migliaia di posti di lavoro non solo per i livignaschi ma anche per molti valtellinesi. Non giustificabile l’introito dei “Diritti Speciali” a totale favore di Livigno. Perché derivano soprattutto da acquisti fatti da 40.000 valtellinesi e da 2.0 mi.ni di px turistiche che soggiornano in Provincia e vanno regolarmente a Livigno a fare benzina oltre ad acquisti accessori. Grasso che cola per Livigno che si arricchisce sfruttando gratuitamente un enorme bacino di utenza, in cui gli oneri per la ricerca e promozione del turista sono a totale carico della Valtellina, mentre i benefici vanno a Livigno. Che dovrebbe inoltre peritarsi di risarcire la Valtellina anche per i disagi causati dai TIR e dai pendolari che giornalmente intasano le strade ed i paesi di fondo valle per andare a Livigno, principalmente per fare benzina. Come ?

Fondo di Solidarietà

Trasferendo gli introiti derivanti dai “Diritti Speciali”, € 13,00 mil.ni all’anno , ad un “Fondo di Solidarietà per lo Sviluppo dei commerci e del turismo in Valtellina”, settori fortemente penalizzati dalla concorrenza di Livigno e che richiedono un congruo risarcimento. Sviluppo, non Promozione, perché per la Promozione sono sufficienti gli introiti della Tassa di Soggiorno se ben spesi. Mentre la Valtellina necessita di sostegni finanziari (in conto capitale ed in conto interessi) per investimenti infrastrutturali nei commerci e nel turismo. Meglio ancora quale surplus ai sovraccanoni idroelettrici ( € 31,00 mil.ni ) ed alla eventuale retrocessione alla Valtellina di una percentuale ( 60% ? ) sulla privatizzazione delle concessioni idroelettriche. Abbozzo di quella che dovrebbe essere la dotazione iniziale per una Provincia ad Autonomia differenziata. Purchè si faccia piazza pulita degli Enti inutili : BIM, C.M., Valtellina Turismo, Società di Sviluppo etc.

Mario Cotelli

Commenti
Silvano Barco

Sarà vero che Cotelli prima teneva la parte di Livigno e ora ha modificato la sua posizione.. Sarà vero che dai furbi e abili Altoatesini occorre impare e Livigno ha imparato alla perfezione! È anche pur vero che la nostra Italia è piena di anomalie e l ‘atteggiamento comune esorta le persone a tenersele strette le furbate ! Tirando in ballo per comodo anche la lungimiranza dei politici.. esortando pure gli umani a sfruttare INSIEME le situazioni anche profondamente ingiuste!! Io abito in Finlandia e non è tutto oro quel luccica , ma lo Stato è molto più vicino alla gente con vere politiche sociali e non a privilegiare ingiustamente una zona più che l ‘altra!!

Graziano Longa

Da quando il sig. Cotelli ha cambiato idea su Livigno sino a poco tempo fa ha sempre sostenuto che " Livigno è da prendere ad esempio per il turismo in Valtellina". Forse perché non è più pagato dall' APT di Livigno????

Giulio Salvi

Caro Cotelli , sono d’accordo su molti punti toccati ma uno in particolare mi sollecita a dire che fortunati i livignaschi e sfigati noi del resto del resto di Valtellina . …….forse anche per l’incapacità cronica dei valtellinesi di fare sistema. Non provo invidia a chi è riuscito a darsi da fare e non ritengo sulle spalle del resto valtellinese, la pretesa invece dovrebbe essere quella di avere Politici lungimiranti come fu il nostro Vanoni che in pochi decenni ha sviluppato una zona ai tempi sottosviluppata che potrebbe trainare anche il resto della Valtellina . Andai in Alto adige e l’impressione che ebbi fu; loro sono bravi ,loro sono ricchi, ma noi siamo SCEMI. Ricchezza che però hanno costruito INSIEME Pertanto non faccio una colpa a Livigno , oggi è troppo facile e di moda addossare le colpe ad altri , datevi da fare voi e metto anche Lei ,che dovreste trovare soluzioni non accuse di killeraggio , quello al massimo serve in discorsi da peggior bar di caracas pretendendo , alla gattopardesca, che tutto cambi per cambiare nulla

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