Bormio

Lo stop dei Pasquali non ferma i bormini

Domenica 4 aprile tutti hanno accolto l’appello de I Reparti indossando i costumi tradizionali.

Lo stop dei Pasquali non ferma i bormini
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Mancavano le portantine allegoriche, a tema religioso, trasportate in sfilata il giorno di Pasqua per le vie del paese, ma il resto c’era. Domenica 4 aprile, praticamente tutti i bormini, accogliendo l’appello perentorio lanciato dall’Associazione I Reparti, hanno indossato i costumi tradizionali, principalmente di color nero, bianco, rosso e variopinto negli scialli delle femmine, fatti di panno, con cui si forgiavano gli abiti un tempo. Tutta la passione custodita, quasi repressa, dati i tempi di clausura imposti dalla pandemia, è fuoriuscita dagli animi di tante famiglie, capaci di gioire di fronte alla Resurrezione, non solo di Gesù, ma anche la propria, al ritrovarsi in piazza a festeggiare, quasi come se il dolore e la costrizione quel giorno non esistessero.

Il sindaco

Foto di rito col sindaco Roberto Volpato sul sagrato della chiesa, dietro al Pasquale simbolo che alla fine della messa è stato portato davanti all’altare per ricevere la benedizione dell’arciprete don Fabio Fornera in rappresentanza di tutti i Pasquali che avrebbero dovuto esserci nella manifestazione più importante dell’anno, cancellata invece per la seconda volta. Il titolo del Pasquale, che riporta su un letto di eriche e muschio, una casetta in legno, una pagnotta e una croce albero, è: La semplicità in Dio. Ne parliamo sabato su Centro Valle.

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