Manifesto contro la corsa al riarmo strappato: scatta la denuncia
I promotori: “Dispiaciuti, ma determinati”

Un gesto di vandalismo ha colpito uno dei manifesti della campagna “Fermiamo la corsa al riarmo”, affissi nei giorni scorsi a Sondrio.
Contro la corsa al riarmo
L’iniziativa, promossa da un gruppo di cittadini attivi sul tema della pace e della diplomazia internazionale, ha suscitato attenzione per il suo messaggio forte e simbolico: “La Russia NON è il mio nemico. Fermiamo la corsa al riarmo”, accompagnato dall'immagine di due mani che si stringono, una con i colori della bandiera italiana, l’altra con quelli della bandiera russa.
Il manifesto danneggiato si trovava in Piazzale Bertacchi, dove è stato parzialmente strappato. Di fronte all’accaduto, i promotori hanno sporto denuncia contro ignoti per danneggiamento aggravato, ai sensi dell’articolo 635 comma 2 del codice penale (per atti su cose destinate ad uso pubblico), e per distruzione e deterioramento di affissioni, ai sensi dell’articolo 664 comma 2.
Dispiaciuti ma determinati
“Siamo molto dispiaciuti per l’accaduto – hanno dichiarato i promotori –. Abbiamo regolarmente pagato i diritti di affissione e svolto tutte le pratiche previste. La nostra non è un’iniziativa ideologica o provocatoria, ma un invito al dialogo e alla pace. La maggioranza degli italiani non odia altri popoli e non vuole la guerra. Dire che 'La Russia NON è il mio nemico' non significa schierarsi con il Cremlino, significa volere la fine delle ostilità”.
Richiamando l’articolo 11 della Costituzione italiana, che recita “L’Italia ripudia la guerra”, i promotori hanno ribadito il senso del loro impegno: "Crediamo che l'escalation militare e il continuo riarmo siano ostacoli alla pace. Occorre uno sforzo diplomatico serio per raggiungere una tregua e, infine, una pace duratura".
L’episodio riaccende il dibattito pubblico sul diritto alla libertà di espressione e sul ruolo della cittadinanza attiva nella promozione di messaggi pacifici, in un contesto internazionale sempre più teso. Le autorità indagano per identificare i responsabili del gesto vandalico.