L'indagine

Maxi blitz della Finanza: 10 arrestati e 4 chili coca e hashish sequestrati. La gang riforniva anche il mercato valtellinese

Ultrasettantenni usati come corrieri della droga.

Maxi blitz della Finanza: 10 arrestati e 4 chili coca e hashish sequestrati. La gang riforniva anche il mercato valtellinese
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Maxi blitz della Finanza: 10 arrestati e 4 chili di coca e hashish sequestrati. Ultraottantenni usati come corrieri della droga. I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Lecco, coordinati dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, col supporto tecnico dello Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma e l’ausilio di altri limitrofi Reparti del Corpo, hanno dato esecuzione, alle prime luci dell’alba di oggi, martedì 23 marzo 2021, a dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere disposte dal GIP del Tribunale di Lecco nei confronti dei membri di un sodalizio criminale costituito da italiani ed albanesi che gestiva un lucroso traffico di sostanze stupefacenti nelle province di Lecco, Monza e Brianza, Milano e Sondrio.

Maxi blitz della Finanza: 10 arrestati e 4 chili coca e hashish sequestrati

L’operazione  “Tullac” (che in albanese significa calvo, pelato) è l’epilogo di circa un anno di indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Lecco, dirette dal Sostituto Procuratore della Repubblica – Dott. Paolo Del Grosso, Pubblico Ministero titolare del fascicolo penale. L’articolata attività di indagine, che vede indagate numerose persone, ha permesso di ricostruire un grosso traffico di droga proveniente dall’Olanda e destinata alle piazze di spaccio lombarde. I Finanzieri hanno sgominato il grosso giro di narcotraffico attraverso l’incrocio dei dati risultanti da complesse attività investigative consistite anche in un’intensa e continuativa attività di osservazione, controllo e pedinamento e nel fitto monitoraggio delle attività commerciali degli indagati.

n un bar il centro di smistamento della droga

Le indagini, nate da accertamenti bancari e patrimoniali e riferite ad un più ampio contesto criminale, hanno riguardato preliminarmente un cittadino di etnia albanese, M.J. cl. ‘84, già gravato da numerosi precedenti penali, soprattutto riguardanti il traffico di droga e detenzione di armi. I sospetti sono stati  innescati dal tenore di vita condotto dall’uomo e dalla moglie, titolare di un esercizio di un bar/tabaccheria/ricevitoria a Malgrate, vero e proprio centro di smistamento di ingenti partite di droga nonostante si trovasse nei pressi di un plesso scolastico e di un centro sportivo molto frequentato da giovani.

Neanche l’emergenza Covid ha fermato lo spaccio

L’attività investigativa ha consentito di ricostruire la rete di clienti del pregiudicato albanese che riforniva unicamente altri spacciatori e non consumatori finali; l’intera operazione è stata resa estremamente difficoltosa dal periodo di emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 che sta colpendo tuttora il Paese e che, comunque, non aveva rallentato i traffici illeciti nonostante gli stringenti controlli di polizia.

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